PALERMO – Sei decreti di fermo, emessi dalla procura di Agrigento, sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza della città dei Templi in Sicilia, Lombardia e Piemonte, dopo un’indagine condotta dalle Fiamme gialle e dall’ufficio delle Dogane e monopoli di Porto Empedocle nei confronti di appartenenti a un gruppo che operava nel settore delle accise. L’attività costituisce un’appendice dell’operazione denominata “Criminal drinks”, portata a termine lo scorso anno tra luglio e novembre, con l’esecuzione di numerosi fermi e l’attuazione di due mandati d’arresto europeo in Gran Bretagna e Belgio.
Gli indagati simulavano il trasporto di alcolici in un deposito fiscale fittizio italiano, per consentire ai mittenti che si trovavano all’estero la creazione di cospicue sacche di evasione fiscale su alcolici realmente esistenti ma solo cartolarmente trasferiti in Italia. L’operazione consentiva di vendere in nero superalcolici e birra (per 60 milioni di litri) nel paese d’origine o altrove in Europa. L’accisa evasa ammonterebbe a 26 milioni di euro, oltre a 6 milioni di Iva e alle imposte dirette.
I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata al falso e alla frode fiscale con l’aggravante della transnazionalità. Nei giorni scorsi è stato estradato in Italia un belga. I nuovi fermati sono B.P., milanese di 50 anni, a capo dell’organizzazione; S.S., 60 anni, italiano con residenza in Spagna, arrestato all’aeroporto di Fiumicino; C.F., quarantenne siciliano trapiantato a Como; .B.F., 35 anni, D.G.T., sessantacinquenne milanese e B.G., sessantenne piemontese, tutti e tre faccendieri dell’operazione.