LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Un gruppo di 44 migranti è sbarcato sull’isola di Lampedusa (Ag). Si tratta del terzo approdo nel giro di circa 24 ore. Nel pomeriggio di ieri sono giunti – dopo il soccorso, a circa 12 miglia dalla costa, di un barcone in avaria – 68 persone. Poi sono arrivati, in maniera autonoma, 9 tunisini e, questo pomeriggio, sono arrivati altri 44 nordafricani. Anche loro sono stati portati nel molo Favarolo dove i 68 – recuperati dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza – e i 9 tunisini hanno trascorso la notte. I migranti dei primi due sbarchi lasceranno domattina, con il traghetto di linea, l’isola e verranno trasferiti a Porto Empedocle da dove poi raggiungeranno una struttura di Ragusa. Gli ultimi arrivati, i 44 di questo pomeriggio, partiranno invece dopodomani mattina.
I 44, che si trovavano su un gommone, sono stati intercettati in acque territoriali italiane da motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza; sono quindi stati presi a bordo e trasportati a Lampedusa. Il gommone si trovava in precedenza in acque sar maltesi e le autorità della Valletta avevano inviato un mercantile in zona per monitorare la situazione; visto che l’imbarcazione navigava e non c’erano problemi, il mercantile non è intervenuto ed il gommone ha proseguito il suo viaggio fino alle acque italiane dove è stato poi intercettato. In mattinata un’altra imbarcazione con circa 90 a bordo – questa però in difficoltà – si trovava in acque sar maltesi. Uno dei mercantili inviati dalle autorità dell’isola li ha soccorsi e presi a bordo ed ora si trova in acque maltesi.
«Come ci siamo ridotti? Quasi non ci facciamo caso, come sacchi della spazzatura. Chi può intervenire e non lo sta facendo è colpevole». Così il parroco di Lampedusa, Carmelo La Magra, definisce la situazione che stanno vivendo i 76 migranti costretti a dormire nel molo del porticciolo. Dice il parroco: «Ancora una volta, ancora stanotte, come se fosse un imprevisto, come se non fosse mai accaduto, una settantina di esseri umani hanno passato la notte “in quarantena” sul molo. Continuiamo tutti a dire che Lampedusa non ha le strutture adatte in questa circostanza ma nulla cambia».
In serata i migranti sono stati trasferiti nella «Casa fraternità» gestita dal parroco Carmelo La Magra.