Siciliani in trasferta a Milano per dare fuoco a una pasticceria: arrestati in cinque

Di Redazione / 03 Gennaio 2023

Agrigentini in trasferta a Milano come manovalanza del racket per dare fuoco alla pasticceria “I 4 Mastri Grecchi” in prossimità di piazza Piola, lo scorso 19 ottobre. All’alba di oggi, per quell'attentato, i carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno arrestato nel Milanese e nella provincia di Agrigento cinque giovani, tutti italiani tra i 18 e i 20 anni, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di incendio e danneggiamento aggravato. I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della locale Dda.

 

 

In manette sono finiti Dennis Picarella, Bruno Carlo Affinito Marco Stilo Claudio Russo Introito e Davide Ventura. Le indagini sono state condotte dai carabinieri e coordinate dal pm Stefano Civardi che, peraltro, in passato è stato sostituto procuratore proprio ad Agrigento.

Tre degli arrestati, Dennis Picarella, Bruno Carlo Affinito e Marco Stilo, il 28 dicembre scorso stavano «pianificando, tramite lo scambio di messaggi dal contenuto quanto mai esplicito» su WhatsApp, «un nuovo attentato incendiario verosimilmente ai danni della medesima pasticceria». Picarella scriveva: «Ma andiamo?». E Affinito rispondeva: «Abbiamo attrezzi? E personale?». Il fratello di Stilo, si legge ancora negli atti, lavorava nella pasticceria.

I Carabinieri anche grazie all’esame dei social, hanno accertato che all’1.30 del 19 ottobre i cinque soggetti, uno dei quali è impiegato proprio presso la pasticceria, dopo aver praticato un taglio nella saracinesca con un flessibile, hanno versato all’interno del locale una grande quantità di liquido infiammabile. L’incendio ha devastato l'esercizio commerciale (oggetto di altri due episodi analoghi nei mesi precedenti) mentre gli autori sono fuggiti a bordo di un’auto a noleggio. Secondo i carabinieri, la gang stava programmando un altro raid con le stesse modalità. In seguito alle perquisizioni eseguite nei confronti dei cinque arrestati e di altri tre soggetti, indirettamente coinvolti nella vicenda, sono stati rinvenuti i vestiti e il flessibile utilizzati durante l’attentato, circa 15 grammi di cocaina suddivisa in dosi, 45 grammi di hashish e materiale per il taglio e il confezionamento della sostanza stupefacente, custodita da un fiancheggiatore della gang. Una pistola scacciacani priva del tappo rosso, inoltre, è stata trovata in casa di uno degli indagati.

Nonostante la «giovanissima età – ha scritto il gip Anna Magelli nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere – hanno dimostrato un elevato grado di professionalità criminale» e si sono prestati a «fungere da longa manus» di mandanti allo stato «ignoti» in cambio di «qualche centinaio di euro». Tra gli elementi agli atti dell’indagine anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona da cui è emerso che uno dei componenti della banda, quello «che ha appiccato materialmente l’incendio», indossava una tuta della Juventus. Tuta, si legge, «identica a quella indossata da Marco Stilo in una fotografia dallo stesso postata su un profilo social».

Pubblicato da:
Fabio Russello
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