Agrigento
Servizio rifiuti fornito da Agrigento bollette pagate al Comune di Favara
La scoperta, sorprendente e potenzialmente foriera di numerose conseguenze finanziarie e legali, è stata effettuata in questi giorni dal Municipio di Agrigento, che, come noto, si sta iniziando ad organizzare per garantire il servizio di raccolta anche in questa porzione di territorio che è agrigentino per la geografia e favarese nell’animo, ma che stava anche affrontando un problema di bollette. Ai cittadini di Favara ovest, infatti, dopo aver pagato la Tari a Favara, erano arrivate delle cartelle esattoriali per l’anno 2011 del Comune di Agrigento, dato che la Gesa riteneva -correttamente – quei cittadini come agrigentini e li individuava – altrettanto correttamente – come morosi rispetto al capoluogo.
Così, scava che ti scava, è venuta fuori la scomodissima verità, che è stata confermata dall’assessore all’Ecologia Nello Hamel. “A partire dal 2011 – spiega – il servizio di igiene ambientale è stato messo a carico della Tari di Agrigento, essendo stato individuato quello di Favara ovest come suolo agrigentino”. Fu infatti un accordo successivo tra le due amministrazioni (un atto privo di qualunque valore concreto, tuttavia) a stabilire che in quel quartiere sarebbe stata Favara a gestire il servizio. “Peccato che alla fine – continua Hamel – la spesa è rimasta a carico del Comune e dei contribuenti di Agrigento, ad eccezione di quella per il trasporto dei rifiuti in discarica, sebbene Favara abbia bollettato integralmente il costo ai propri residenti”. Cosa fare adesso? “Innanzitutto – ha spiegato l’assessore – chiederemo il ritiro da parte della Serit delle cartelle emesse da parte di Gesa per conto di Agrigento in modo da salvaguardare i termini di prescrizione sia da parte dei cittadini che al Comune, che facendo la nuova notifica, potrà ripristinare l’iter normale del recupero delle somme. Per adesso sistemiamo il 2011, che è l’anno di una doppia fatturazione degli enti, poi, con calma, cercheremo un accordo con Favara. Ovviamente – precisa Hamel – se non si dovesse trovare noi comunque confermeremo i nostri diritti nelle sedi opportune”.
E sì perché in ballo potrebbero esserci centinaia di migliaia di euro, somme che Agrigento avrebbe potuto coprire nella Tari e che invece, in questi sette anni, sono stati incassati – più o meno – da Favara.
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