Il delitto perfetto è stato compiuto. L’Akragas non potrà più giocare all’Essenero e dovrà emigrare a Siracusa, a 220 chilometri da Agrigento. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, del resto era stato chiaro: “Non ci sarà alcuna deroga per chi non ha avuto la capacità di adeguare il proprio impianto”. Un annuncio che ha avuto un seguito perché la stessa Akragas ha confermato che la Federazione non ha concesso alcuna deroga per lo stadio Esseneto che, nonostante i due anni di Lega Pro, non ha ancora un impianto di illuminazione. Una mancanza di programmazione imperdonabile e della quale ora i tifosi chiedono conto e ragione ai due presidenti (sì, l’Akragas ne ha due…) Silvio Alessi e Marcello Giavarini. Dunque il campionato di serie C proseguirà sul campo del Siracusa. E quella di sabato prossimo contro la Paganese potrebbe dunque essere l’ultima partita casalinga dell’Akragas.
Una doccia fredda sui tifosi che in realtà hanno finora sempre sperato nella deroga alla deroga. Ma è evidente che gli equilibri, anche all’interno della stessa Figc ,sono cambiati.
La notizia l’ha data lo stesso club agrigentino: “A seguito della decisione della Figc di respingere la richiesta della deroga per l’utilizzo dello stadio Esseneto, informa gli abbonati che qualora dovesse persistere l’intenzione della predetta decisione, sarà rimborsata la somma dell’acquisto dell’abbonamento a tutti coloro che ne faranno espressamente richiesta. Dal rimborso dell’abbonamento sarà detratto il costo delle due partite casalinghe. Gli abbonati che avranno intenzione di mantenere il titolo avranno la possibilità di scegliere il posto nell’apposito settore dello stadio di Siracusa. La prossima settimana ne verranno comunicate le modalità. In alternativa, qualora non si chieda il rimborso, agli abbonati della tribuna coperta verrà loro omaggiato un kit composto da borsa, completino da gara ufficiale e felpa da passeggio ufficiale. Agli abbonati di curva e gradinata che non chiederanno il rimborso sarà, invece, regalato il completino da gara ufficiale. Nonostante tale avversa decisione la società continuerà con impegno e determinazione la stagione in corso”. Quindi omaggi per indorare la pillola.
Sta di fatto che il presidente onorario e azionista di maggioranza Marcello Giavarini, dopo avere negato per diverse volte l’esistenza di cordate di possibili acquirenti, ha finalmente ammesso che invece ci sono alcuni imprenditori, che attraverso dei procuratori, vorrebbero acquisire la società. Lui ha cambiato idea più volte: prima ha detto di cedere le sue quote a un euro e di rinunciare al suo credito nei confronti della stessa società. Poi, davanti ad alcuni imprenditori romani disponibili ad acquisire il pacchetto di maggioranza, ha detto che invece servivano alcune centinaia di migliaia di euro. Ora invece ha chiesto ai nuovi acquirenti garanzie sulle fidejussioni che lui ha firmato. Un atteggiamento piuttosto contraddittorio che di fatto ha bloccato la cessione della società e che rischia ora di portare il club verso il baratro. Anche perché chi compra un club che non può giocare nel suo stadio?
Ma del resto i maligni dicono che la squadra è stata costruita appositamente per massimizzare l’utilizzo dei giovani (che la Lega remunera profumatamente) per giungere ad una retrocessione che consenta di rientrare dai debiti e poi rifare la D all’Esseneto visto che non sarebbe obbligatorio alcuna illuminazione. Ma sono solo malignità, appunto.