Come l’orchestra che suona mentre il Titanic affondava. E’ questa la metafora più appropriata in casa Akragas con la squadra sempre più ultima (e con 18 sconfitte in 26 partite, peggiore difesa e peggiore attacco del girone di serie C) e con il tecnico e quel che resta della società che ancora, visti i “soli” 4 punti dalla zona play out, parlano ancora di fiducia nel futuro. Ma il vero problema, al di là dei 2 punti in nove partite (tre sconfitte consecutive) e dei nuovi acquisti lasciati in panchina da Di Napoli, non si vede un futuro per la società perché gli iraniani appaiono ancora lontani. E infatti ieri fuori dallo stadio è apparso uno striscione di contestazione contro il presidente Silvio Alessi – che però ormai non si fa vedere da mesi né allo stadio né sulle questioni relative alla gestione societaria – e del tecnico Di Napoli che, nonostante i risultati, non si è dimesso (e nessuno al momento può esonerarlo). Intanto a causa del mancato pagamento dei contributi si profilano altre penalizzazioni, mentre la Covisoc ha imposto una serie di parametri finanziari che, allo stato attuale, sono pressoché irraggiungibili.