Sea Watch, la capitana Carola Rackete andrà ai domiciliari: ora rischia una pena fino a 12 anni

Di Redazione / 29 Giugno 2019

LAMPEDUSA – Andrà agli arresti domiciliari Carola Rackete, la comandante della Sea Watch arrestata all’alba dopo aver violato l’alt della Guardia di Finanza ed essere entrata nel porto di Lampedusa speronando una motovedetta delle Fiamme Gialle nel tentativo di arrivare in banchina. La comandante, arrestata in flagranza, ha indicato un’abitazione a Lampedusa come domicilio in cui scontare gli arresti. Entro 48 ore la Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, dovrà chiedere al gip la convalida dell’arresto. Il giudice delle indagini preliminari ha altre 48 ore per fissare l’udienza, che si terrà ad Agrigento, in cui si dovrà decidere se convalidare o meno il provvedimento.

Secondo quanto si apprende, Carola Rackete non verrà processata per direttissima, ma il caso seguirà le vie ordinarie. Le accuse che i pm le rivolgono sono la violazione degli articoli 1100 del codice della navigazione, che sanziona con la pena massima di 10 anni chi fa violenza o resistenza a una nave da guerra, e il tentato naufragio, previsto dagli articoli 110 e 428 del codice penale, e sanzionato con la pena massima di 12 anni. La Procura, nelle prossime ore, valuterà anche se ci sono profili di reato nella condotta dell’equipaggio della nave.

Il comandante della tenenza di Lampedusa delle Fiamme Gialle, luogotenente Antonino Gianno, ha prelevato personalmente la comandante a bordo della Sea Watch con l’ausilio di altri 4 finanzieri, notificandole in caserma il verbale di arresto. «Le ragioni umanitarie – ha poi detto il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio in merito all’arresto di Carola Rackete – non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti». 

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini per parte sua ha così commentato quanto accaduto nella notte: «Comportamento criminale della comandante della Sea Watch, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l’ex ministro dei Trasporti: incredibile». Il ministro dell’Interno al Gr1 ha poi aggiunto: «Abbiamo chiesto l’arresto di una fuorilegge che stanotte ha anche messo a rischio la vita di uomini delle forze dell’ordine italiane, la multa per questa ong straniera (Sea Watch, ndr), il sequestro della nave, che ha finito di andare in giro per il Mediterraneo a infrangere leggi, e la distribuzione di tutti gli immigrati a bordo in altri Paesi europei. Abbiamo fatto bene a chiedere che le leggi fossero rispettate: mi sembra che giustizia sia fatta». 

Dopo le operazioni di sbarco dei migranti che erano a bordo della Sea Watch, decine di militari della Guardia di Finanza hanno preso di fatto il comando della nave. La grossa imbarcazione è stata portata fuori dal porto intorno alle 6.30 perché la sua presenza nel molo faceva nascere due problemi: il primo riguarda i decolli e gli atterraggi degli aerei, in quanto l’albero della Sea Watch è molto alto e interferiva all’interno del cuneo di sicurezza di decolli e atterraggi del vicino aeroporto; il secondo riguardava i traghetti di linea che collegano Lampedusa con il resto della Sicilia in quanto la presenza nel porto della nave della Ong impediva il loro attracco.

Infine, dovrà essere portata in cantiere per essere riparata la motovedetta classe V 800 della Guardia di Finanza in servizio a Lampedusa che è stata quasi “schiacciata” sulla banchina commerciale dalla Sea Watch, dopo che la nave della Ong ha forzato il blocco delle Fiamme Gialle. L’unità della Guardia di Finanza stava ormeggiando quando è stata speronata dalla Sea Watch: solo grazie alla prontezza del pilota e a un perfetto coordinamento dell’equipaggio è stato evitato il peggio. La motovedetta, infatti, è in vetroresina mentre la nave è in ferro; il problema riguarda naturalmente anche le dimensioni delle due imbarcazioni che sono di uno a 30 circa. La parte inferiore dello scafo è stata seriamente danneggiata e l’unità delle Fiamme Gialle dovrà adesso essere portata in cantiere per essere sottoposta a controlli e per tutte le riparazioni necessarie.

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