AGRIGENTO – Il questore di Agrigento, ieri, nell’apprendere della diffusione di un’immagine che ritraeva la comandante della Sea Watch, Carola Rackete, in una fase del fotosegnalamento avvenuto negli uffici a Lampedusa, ha immediatamente avviato una inchiesta interna finalizzata a ricostruire l’accaduto. Lo rende noto la Polizia. L’accertamento ha avviato un procedimento disciplinare e gli atti sono stati trasmessi all’autorità giudiziaria competente.
Oggi su Twitter il deputato del Partito democratico Carmelo Miceli, componente della commissione Giustizia della Camera, ha reso noto di aver «depositato un’interrogazione parlamentare, un esposto al Garante dei detenuti, ed uno a quello della Privacy per la diffusione illecita della foto segnaletica della capitana Carola. Una vera e propria barbarie di cui il responsabile dovrà pagare. Basta gogne!».
In mattinata intanto Carola Rackete, la comandante della Sea Watch, è partita da Lampedusa diretta a Porto Empedocle, per poi raggiungere Agrigento, accompagnata da una motovedetta della Gdf. Alle 15.30 nel tribunale di Agrigento si svolgerà l’interrogatorio nel corso dell’udienza di convalida del suo arresto. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pubblico ministero Gloria Andreoli hanno chiesto la convalida dell’arresto di Rackete. I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento.
Sui social di diverse associazioni agrigentine in mattinata è inoltre rimbalzato questo messaggio: «Carola arriverà con una motovedetta della GdF a Porto Empedocle intorno alle 12. Salutiamola ed esprimiamo la nostra solidarietà! Per chi volesse ci incontriamo lì alle 11.40».
Sempre a proposito di Carola Rackete, il ministro dello Sviluppo tedesco Gerd Mueller oggi ha dichiarato di aspettarsi «una rapida reazione» da parte dell’Ue sull’arresto della comandante della Sea Watch, e ha anche affermato che la nave «era in gravi difficoltà». «Mi aspetto che Bruxelles mandi un chiaro segnale e chieda l’immediata liberazione», ha detto il membro del governo Merkel al «Passauer Neue Presse». Successivamente, sempre a proposito del capitano della Sea Watch, Martina Fiez, portavoce del governo tedesco, riferendosi all’arresto di Carola Rackete ha affermato: «Non possiamo intervenire sulla giustizia italiana», per poi subito dopo ribadire che il governo di Berlino «è contro la criminalizzazione dei soccorritori in mare». «Le accuse vanno verificate. Seguiamo la situazione molto attentamente», ha spiegato, aggiungendo che «attualmente il governo tedesco si sta adoperando per una soluzione europea».