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Sciacca, anziano li rimprovera e loro lo picchiano selvaggiamente e lo rapinano: incastrati dal Dna e arrestati

Di Redazione |

Li richiama perché hanno abbandonato davanti la sua porta dei bicchieri e una bottiglia vuota di liqure e loro per tutta risposta lo accerchiano, lo picchiano selvaggiamente e lo rapinano.

I carabinieri hanno arrestato Antonino Pecoraro di 20 anni di Sciacca e Leandro Barone di 19 anni di Palermo. Su ordine del gip del Tribunale di Sciacca che ha accolto la richesta del sostituto procuratore di Sciacca Alessandro Moffa. I due balordi sono accusati di rapina e lesioni personali, in concorso tra loro, aggravati dall’aver commesso il fatto ai danni di persona ultrasessantacinquenne.

I fatti risalgono all’ottobre del 2015, allorquando la vittima, un anziano abitante nell’antico quartiere di San Michele, uscendo di casa, redarguiva i due giovani che, dopo aver bevuto del liquore vicino alla sua abitazione, gettavano per terra i bicchieri di plastica, abbandonando finanche la bottiglia di liquore dinanzi alla sua porta.

I giovani, che in un primo momento raccoglievano la bottiglia allontanandosi, tornavano sui propri passi dopo pochi minuti, raggiungendo alle spalle l’anziano, dopo averlo accerchiato, lo colpivano ripetutamente con pugni al volto, strappandogli la collanina d’oro che portava al collo e facendolo rovinare volontariamente a terra.

A causa dell’aggressione, la vittima riportava vari traumi contusivi in varie parti del volto e degli arti superiori.

La descrizione dei giovani, fornita dalla vittima, metteva i militari sulle tracce di Pecoraro e Barone, già noti agli investigatori per avere commesso in passato reati analoghi. L’attività certosina dei militari della stazione di Sciacca, unita alla costanza ed alla professionalità degli stessi, portava all’acquisizione, durante un controllo, di alcuni mozziconi di sigaretta del Pecoraro e di una bottiglietta di plastica da cui aveva bevuto il Barone Leandro.

I militari di Sciacca, riuscivano così ad acquisire importante materiale biologico da inviare ai colleghi del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Messina.

I Carabinieri del R.I.S. di Messina riuscivano in seguito ad estrapolare il Dna di Pecoraro e Barone ed a metterlo a confronto con i campioni biologici estrapolati dai bicchieri in plastica che i due indagati avevano gettato nei pressi dell’abitazione della vittima, confermandone la sovrapponibilità. I due sono stati rinchiusi nel carcere di Sciacca.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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