Sbarchi, allarme di Musumeci: «Potrebbero arrivare oltre 70 mila migranti»

Di Redazione / 13 Maggio 2021

Palermo – “Ho rappresentato al ministro la preoccupazione della comunità siciliana per le previsioni allarmanti che arrivano dai Servizi circa il possibile arrivo di oltre 70mila migranti che potrebbero nelle prossime settimane partire dalle coste del Nord Africa. Carne umana nelle mani di spregiudicati delinquenti”. A dirlo è stato il governatore siciliano, Nello Musumeci, al termine dell’incontro con il capo del Viminale, Luciana Lamorgese, sull’emergenza migranti a Lampedusa. Un faccia a faccia serrato andato avanti per oltre un’ora e mezza a cui ha preso parte anche il sindaco dell’isola, Totò Martello.

“Di fronte a questa realtà rischiamo in Sicilia di far passare un messaggio negativo attraverso i mass media – ha aggiunto -: di una terra occupata da migranti anche se sappiamo che molto spesso non c’è assolutamente contatto tra le aree destinate ai migranti e quelli del turismo e dello svago. Ma è un messaggio negativo che deve essere neutralizzato”. “Abbiamo avuto le rassicurazioni ma la buona volontà non può servire a rasserenarci. Continueremo a pressare il Governo italiano e continueremo a chiedere ai deputati, senatori ed eurodeputati eletti in Sicilia di esercitare la loro funzione di stimolo e pressione. Questa è una tragedia che non può pesare solo sul popolo siciliano”. 


«Al governo Draghi abbiamo chiesto di darsi una strategia nel Mediterraneo e non solo per il fenomeno della migrazione e che giorno 25 al Consiglio europeo riesca finalmente a battere i pugni sul tavolo e a spiegare all’Europa che questo dramma umanitario non può essere lasciato solo all’Italia, anzi per essere più chiari alla Sicilia e alle terre frontaliere, come Lampedusa e le altre coste della Sicilia orientale». «Abbiamo chiesto inoltre di intervenire sul ministro della Difesa per un serio servizio di pattugliamento in mare – dice Musumeci – per intercettare subito le navi che stanno per partire dalle coste Nordafricane e di intervenire in maniera perentoria sul governo tunisino e sul governo libico per capire se possiamo addivenire a una intesa e affidare a quei due Stati di impedire o di contenere la partenza dei mercanti e dei trafficanti della carne umana. E abbiamo chiesto al ministro di avere tutti il diritto di potere affrontare il periodo della ripresa economica senza dovere pagare prezzi alti».

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