Il Comune si è rivolto alle fasce sociali più indigenti, tanto che al 7 aprile scorso, data ultima per presentare la richiesta di partecipazione al «casting» erano pervenute 36 istanze. Una è stata cassata perchè ritenuta non valida, mentre altre 15 sono state ritenute non idonee con riferimento all’Isee. I dieci che si contenderanno dunque un posto di lavoro per 75 giorni alla Scala deui Turchi saranno scelti nella rosa dei 20 sopravvissuti alla selezione.
Il tutto all’insegna del cosiddetto servizio civico, con ogni lavoratore che percepirà un emolumento che una volta avrebbe conseguito come sussidio. In questa maniera la persona guadagnerà lavorando, offrendo tra l’altro in questo caso un contributo notevole alla salvaguardia di un bene simbolo non solo di Realmonte. I dieci «fortunati» che andranno a prestare servizio a ridosso della marna bianca avranno l’incarico di vigilare che tutto si svolga senza gesti di puro vandalismo tra i visitatori. Se i «controllori» del Comune dovessero vedere qualcuno che spacca la marna per farne cosmetico o per infilare il tubo dell’ombrellone dovrà subito telefonare alle forze dell’ordine per consentire un immediato contrasto e una conseguente sanzione. Non sarà un lavoro facile, o una «vacanza pagata» per i dieci che andranno a lavorare in questo sito straordinario. Certo che però farà un bell’effetto dire ai propri cari: «Ciao vado al lavoro alla Scala dei Turchi…».