Quando l’amore per l’arte dà solo buoni frutti. Faccio mio un vecchio slogan pubblicitario per parlare dei fratelli Libero e Christian Reina.
I due si occupano, insieme al loro padre Lorenzo, pastore ed artista, del Teatro Andromeda, lo spazio culturale che sorge a Santo Stefano Quisquina, alle pendici dei Monti Sicani.
Il Teatro, progettato negli anni Ottanta da Lorenzo, inserito in uno scorcio naturale e paesaggistico di assoluta bellezza, rappresenta una delle realtà artistico – culturali più importanti della Sicilia.
Libero, 25 anni, è un musicista e cantautore, autore di album di successo, come, ad esempio, “Alien Passengers”, “Binnajaah” e “ 9TERRE, recentemente è stato tra i protagonisti del Festival di Lampedusa. Christian, 23 anni, invece, è un fotografo e videomaker e si occupa della promozione del teatro, tout court.
Insieme a Lorenzo coltivano un sogno, completare, pietra su pietra, il Teatro Andromeda, un sito di straordinaria magia, quasi mistico, che continua a richiamare visitatori da tutto il mondo; fino a giungere a Marco Mengoni.
La superba location, infatti, è stata una delle tappe dell’ “Atlantico on tour”, il live al tramonto che il noto cantante viterbese ha tenuto alla presenza di sole 108 persone, esattamente come il numero di astri che compongono la costellazione che dà il nome al teatro.
In questa intervista esclusiva i due fratelli si raccontano, parlano delle loro passioni e ci confidano i loro sogni. Spesso, nella narrazione, i loro sguardi si incrociano e tradiscono intesa e complicità. La loro bella storia ha tutto il sapore di una favola moderna dove: “Nulla è impossibile e qualsiasi sogno è realizzabile”.
Libero, quando nasce il teatro?
“Il teatro nasce più di trentenni fa per opera di mio padre, Lorenzo. Un giorno, al tramonto, mentre pascolava il gregge si accorse che nel punto esatto dove oggi sorge il teatro, le pecore smisero di brucare l’erba e si fermarono ad osservare il panorama. Mio padre, così, ha avvertito che quel luogo emanava una sorta di energia che, secondo lui, doveva essere in qualche modo convogliata e materializzata. Decide, così, di costruire il teatro. Successivamente, viene a conoscenza che la Via Lattea, la nostra galassia, e la galassia di Andromede si rincorrono e tra alcuni miliardi di anni entreranno in collisione: Il teatro è, in un certo senso, è l’immagine del futuro. Mio padre ha voluto, così, rappresentare artisticamente la costellazione di Andromeda sulla terra che guarda il cielo”.
Christian, chi è Lorenzo Reina?
“Mio padre è uno scultore nato negli anni ‘60 che per tanto tempo ha pascolato il gregge di mio nonno. Già da piccolo, mentre pasceva le pecore, creava le sue prime opere con la creta ed il legno. La sua attività artistica continua ancora oggi e dalla fattoria dell’arte di Santo Stefano Quisquina è approdata, anche, alla biennale di Venezia”.
Libero, cosa vi ha insegnato Lorenzo?
“L’arte e la creatività, il sacrificio nel lavoro ed il rispetto per la natura e l’ambiente. Il motto di mio padre è: “credere in se stessi”. In questo modo nulla diventa impossibile e qualsiasi sogno è realizzabile. Il teatro era un’opera inimmaginabile e di complessa realizzazione, lui, però, nella sua immaginazione, aveva già chiaro il progetto. Un pastore (sorride) è riuscito ad amalgamare tutto questo con l’arte e la creatività (si guarda intorno soddisfatto). Il teatro adesso è una realtà! Per me tutto questo è uno stimolo a creare e andare avanti con la musica.”
Libero, qual è il tuo genere musicale?
“Sono un cantautore; scrivo e suono i miei testi. Il mio genere musicale trae radice dal folk e dalla musica etnica, per sbocciare, poi, nel 2019, nell’elettronica.”
Christian, cosa rappresenta per voi il teatro?
“Noi ci siamo nati, ci andavamo a giocare (guarda Libero, sorridendo) e, fin da piccoli, aiutavamo mio padre a mettere le pietre. Noi siamo degli anni ‘90 e già il teatro era in costruzione.”
Libero, poi arrivano i primi spettacoli ed il concerto di Marco Mengoni…
“Mengoni mi ha detto di aver cercato su Google la voce: “posti più belli e strani d’Italia”; la ricerca ha prodotto il teatro Andromeda. I contatti li ha poi curati Christian”.
Christian, come sono andate le cose?
“Mi ha contattato la manager di Live Nation, la multinazionale di spettacoli, e mi ha anticipato che sarebbe venuto un famoso cantante. Noi abbiamo conosciuto la sua identità tempo dopo. Il manager mi ha richiamato per dirmi che sarebbe venuto Marco Mengoni.”
Libero, quali emozioni avete provato alla notizia?
“Grande soddisfazione e gioia. Ma già in passato, grazie alla lungimiranza del nostro direttore artistico, Giovanni Taglialavoro, al teatro Andromeda si sono esibiti artisti di chiara fama internazionale come, ad esempio, Richard Smith.”
Christian, qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Continuare questa realtà, io mi occupo della comunicazione e della realizzazione di foto e video della struttura.”
Il tuo, Libero?
“Rispecchia quello di mio padre: completare il teatro. Il teatro Andromeda, infatti, non è ancora completo e mio padre si augura di continuare a posare pietra su pietra fino al suo ultimo giorno di vita. Io e Christian saremo sempre al suo fianco.”