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Indagine

Presunti casi di malasanità, 33 indagati ad Agrigento, 2 imputati a Licata

Il pubblico ministero Gloria Andreoli ha disposto la citazione diretta innanzi al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Agata Genna, di due medici dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata, ritenuti responsabili di lesioni personali colpose aggravate

Di Gaetano Ravanà |

Presunti casi di mala – sanità tra Agrigento e Licata, e approfondimenti giudiziari. Il pubblico ministero Gloria Andreoli ha disposto la citazione diretta innanzi al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Agata Genna, di due medici dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata, ritenuti responsabili di lesioni personali colpose aggravate. Nel giugno del 2019, in due distinti accessi al pronto soccorso, avrebbero sottovalutato alcuni sintomi di una donna, e avrebbero provocato la morte di un feto nel grembo della madre, alla 35esima settimana di gestazione, e di avere reso sterile la paziente. I familiari sono parte civile tramite gli avvocati Gianfranco Pilato e Giuseppe Sorriso. I due medici sono difesi dagli avvocati Luigi Ciotta e Salvatore Manganello. E poi, la Procura di Agrigento, a seguito di un esposto presentato dai familiari, e a fronte dell’obbligatorietà dell’azione penale, ha iscritto nel registro degli indagati 33 tra medici e infermieri dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, indagati per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in relazione alla morte di Pietro Bennica, 50 anni, di Agrigento, deceduto il 5 giugno del 2020 dopo un lungo ricovero. Il pubblico ministero Giulia Sbocchia ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche.

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