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Palma di Montechiaro rifesteggia don Traspadano e lancia i grani antichi

Di Redazione |

Sarà una prima settimana di ottobre molto ricca per la cittadina di Palma di Montechiaro, che richiamerà anche l’attenzione di tantissime persone dei centri limitrofi e non solo. Il sindaco, Stefano Castellino, ha voluto rilanciare la festa in onore di don Traspadano, che da anni non viene celebrata e, per due giorni consecutivi, il 4 e 5 ottobre, saranno protagonisti anche i grani antichi e l’agroalimentare, in generale, della provincia agrigentina.

Con un accordo con “Quintessenza-Sapuri siciliani” di Tony Rocchetta in tandem con la biologa nutrizionista Licia Di Falco, sarà possibile parlare della genuinità dei grani antichi che sono tornati molto di moda, prova ne sia che a Cianciana, dove questi cereali sono stati i protagonisti per cinque giorni, si sono riversate oltre trentamila persone.

“L’obiettivo – dice Tony Rocchetta – è quello di portare sulla tavola di tutti i siciliani i prodotti genuini della nostra terra. Proprio per questo motivo mi sto battendo da tempo. I risultati ci sono già stati, ma capisco che bisogna fare molto di più. Nel corso della due giorni di fiera, faremo conoscere ai palmesi e non solo, quanti produttori, con fatica e difficoltà di ogni genere, riescono a portare nei mercati dei prodotti genuini che solo la nostra terra riesce a regalare. I grani antichi saranno comunque i veri protagonisti, faremo delle degustazioni che finiranno per soddisfare anche i palati più difficili”.

“A questo – aggiunge la biologa nutrizionista Licia Di Falco – organizzeremo dei convegni e incontri-dibattito perché siamo fermamente convinti che a tavola si può mangiare genuino ed evitare le schifezze che ogni giorno ingurgitiamo. Io ne sto facendo una vera battaglia perché sono fermamente convinta che il ritorno ai grani antichi potrebbe anche migliorare la nostra salute, messa sempre più a dura prova”.

“Sono stato subito d’accordo con questa manifestazione – dice il sindaco Stefano Castellino – perché sono sicuro che i prodotti della nostra terra meritano la massima attenzione. Un’occasione per tanti agricoltori locali anche per mettersi in mostra. Sono convinto che iniziative di questo genere vanno sempre assecondate da una amministrazione”.

Tornando alla storia di don Traspadano, c’è da ricordare che la festa è stata voluta dal Duca Giulio Tomasi in occasione della traslazione delle relique del Santo, dalle catacombe paleocristiane di Roma a Palma, avvenuta a fine settembre del 1667.

“Giorno 1 ottobre di quello stesso anno – ricorda il sindaco Castellino – si è celebrata la festa che è durata circa 8 giorni. Il duca per tale festa ha chiamato a sé i migliori musici, artigiani dell’epoca e, ha fatto realizzare, a proprie spese, delle macchine sceniche meravigliose soprattutto in piazza Provenzani consistenti in palchi mobili con artisti e acrobati che giungevano da angeli e che scalavano dal cielo, mentre trombettieri e musici vari intonavano canti di lode. Per questa festa – continua Castellino – sono accorsi una moltitudine di pellegrini, soprattutto dai paesi vicini con grande giubilo per il duca Giulio. Un corteo con le reliquie del Santo si mosse dal monastero, costituito dal Duca, dai suoi familiari e dai notabili enobili nonché dalla confraternita presente all’epoca a Palma. La processione si concluse a notte fonda tale che furono accese delle candele per proseguire fino a quando le spoglie del Martire ritornarono di nuovo al monastero. Per questi festeggiamenti – conclude il sindaco – il duca spese una quantità notevole di denaro, ma è stato il suo capolavoro. Le cronache danno dettagli cosi minuziosi su tale festa che oggi è possibile riprodurla quasi per intero in tutto il suo svolgimento. Stiamo costituendo, comunque, una task force per definire il programma, che sarà molto ricco, e lo porteremo a conoscenza dell’opinione pubblica in tempi rapidi”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA