Nella giornata di ieri, mercoledì 11 gennaio, si è ricordato il 330esimo anniversario del catastrofico terremoto dell’11 gennaio 1693 che distrusse oltre 100 città della Val di Noto e si risentì in tutta la Sicilia ma anche in Calabria e Malta.
Il Dipartimento regionale della Protezione civile, tramite il suo direttore, Salvatore Cocina, ha voluto promuovere e organizzare centinaia di manifestazioni e di prove di evacuazione nelle scuole e negli edifici pubblici. Ha quindi invitato i comuni, le associazioni di volontariato e tutti gli enti a organizzare degli eventi volti a ricordare ed in provincia di Agrigento sono stati DUE i comuni che hanno raccolto l’appello, Sciacca e Palma di Montechiaro. Nella città del Gattopardo, il Sindaco Stefano Castellino, ha raccolto subito l’appello dell’ingegnere Cocina e, nel pomeriggio di ieri, decine e decine di mezzi della Protezione civile regionale, con delegazioni giunte da diversi comuni dell’agrigentino, e la presenza delle pattuglie della Guardia Costiera di Licata, della Capitaneria di porto di Porto Empedocle, della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, hanno sfilato per le vie della Città, da piazza Bonfiglio fino alla Chiesa Madre, dove la banda musicale V. Bellini ha eseguito il brano de Il silenzio e, subito dopo, l’inno nazionale.
“Abbiamo raccolto subito l’appello del Direttore regionale della Protezione civile, Salvatore Cocina – dice il sindaco Stefano Castellino – che ci ha invitato a ricordare una delle tragedie più grandi che si sono registrate nella nostra splendida ma fragile isola. Quel terremoto interessò più di cento cittadine causando migliaia e migliaia di morti oltre a svariati danni. Noi a Palma, alla presenza dei tanti volontari e delle forze dell’ordine abbiamo omaggiato tutte quelle vittime e nel momento del Silenzio è calata una profonda commozione. Con l’esecuzione dell’Inno nazionale, tutti noi avvertiamo un senso di speranza, un senso di appartenenza ad uno Stato che ho l’onore di servire, ed in questo contesto mi sono complimentato ed ho ringraziato le forze dell’ordine per il loro quotidiano operare, in particolare i Carabinieri in questo caso, per le recenti operazioni. Le Forze delle Ordine sono la nostra forza e dobbiamo al loro duro lavoro il fatto di potere guardare ad un futuro diverso, tenendo conto di averli sempre vicini. Abbiamo ricordato tutti i nostri conterranei che sono morti per via del terremoto con la speranza che il loro sacrificio non sia stato vano. L’attenzione delle Istituzioni preposte da quelle comunali a quelle nazionali non deve mai mancare per un territorio come il nostro che, dal dissesto idrogeologico al rischio sismico, dimostra di essere fragile”.