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Operazione antibracconaggio dei Carabinieri di Cammarata

Di Redazione |

Stamani è stato reso noto che i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno eseguito un importante servizio volto alla repressione della caccia di frodo: controllati oltre 30 cacciatori, eseguite 4 perquisizioni (veicolari e personali) ed elevate contravvenzioni per un importo di oltre € 10.000,00. A Casteltermini denunciati quattro uomini che utilizzavano fucili illegali (modificati in modo da sparare più dei tre colpi consentiti) e che poco prima avevano abbattuto diversi esemplari di “Coturnice Siciliana”, volatile protetto ed a rischio di estinzione, presente solo in Sicilia. Al gruppo di bracconieri sono state sequestrate armi e munizioni; a tre dei quattro uomini, provenienti dalla Provincia di Catania, è stato elevato anche un verbale da € 533 a testa, per aver violato le indicazioni del DPCM sull’emergenza Covid-19, in quanto usciti dal proprio Comune di residenza senza un valido motivo.

“Esprimiamo profondo apprezzamento e viva soddisfazione per questo eccezionale e pregevole intervento dei Carabinieri – dichiara Ennio Bonfanti, referente “fauna” del WWF Sicilia e Coordinatore regionale delle Guardie giurate venatorie dell’Associazione ambientalista – che ha fermato una banda di incalliti bracconieri ed ha salvato, in quel territorio, le residue popolazioni di una specie estremamente rara. Tutto il WWF siciliano è molto grato agli uomini dell’Arma che hanno coordinato e realizzato questa operazione, dando un’ottima dimostrazione delle loro capacità professionali e dimostrando un ammirevole impegno nei confronti della tutela della biodiversità e del patrimonio indisponibile dello Stato rappresentato dalla fauna”.

Dopo questo ennesimo caso di bracconaggio il WWF lancia una forte denuncia: “in tutta la Sicilia la caccia è ormai fuori controllo. In questo contesto di caccia illegale, si innesca anche la situazione del complessivo indebolimento della sorveglianza venatoria. Il Corpo Forestale regionale, specificatamente preposto alla materia, è ridotto ai minimi termini e ormai non è in grado di garantire una vigilanza settimanale ed estesa su tutto il territorio. Le altre Forze di Polizia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, ecc.) sono sempre più impegnate negli ordinari servizi urbani istituzionali e con organici sempre ridotti rispetto alle esigenze del territorio. Quello della caccia in Sicilia, quindi, è un sistema fuori controllo: le leggi ed i calendari venatori prevedono, sulla carta, limitazioni, divieti e prescrizioni, ma nelle campagne, concretamente, chi imbraccia un fucile ha la relativa certezza di poterle violare impunemente!”. Per questo il WWF rinnova la richiesta all’Assessore regionale dell’Agricoltura, on. Edgardo Bandiera, di attivarsi per dare immediata applicazione alle misure previste dal “Piano d’azione nazionale per il contrasto agli illeciti contro gli uccelli”, che individua la Sicilia come una delle aree italiane prioritarie nella lotta al bracconaggio, ove la carenza di controlli nell’ambito venatorio rischia di determinare la distruzione del patrimonio della fauna migratrice comunitaria che transita nel Mediterraneo. “Già nel 2018 – conclude Bonfanti – insieme a Legambiente e LIPU avevamo presentato all’Assessore un dossier “emergenza bracconaggio” con una serie di proposte concrete ed a costo zero per la Regione: ad oggi non sono state attuate e la situazione peggiora di anno in anno”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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