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Open Arms su naufragio Lampedusa: «Non ci hanno allertati, potevamo salvarli»

Di Redazione |

ROMA – «L’Open Arms si sta intanto dirigendo verso Malta e attende di poter far sbarcare in sicurezza i 44 naufraghi a bordo che hanno bisogno di cure e assistenza immediata». Lo ha detto Oscar Camps, fondatore della Ong Open Arms.

«Ieri sera l’Open Arms si trovava in zona Sar maltese, dopo essere partita dal porto di Siracusa per la sua sessantasettesima missione – racconta Camps – . Ci siamo accorti che almeno tre assetti aerei stavano sorvolando una zona più a Nord e abbiamo capito che stava accadendo qualcosa. La nave della ONG si reca dunque un miglio più a nord e avvista le luci di un’imbarcazione in legno in precarie condizioni di navigazione con 44 persone a bordo, tra cui 4 donne e 2 bambini piccoli. Dalle autorità maltesi, immediatamente allertate, arriva l’indicazione sconcertante di non intervenire e di lasciare che l’imbarcazione raggiunga in autonomia le coste italiane. Abbiamo messo in sicurezza le persone passando loro i giubbotti salvagente – continua Camps – e abbiamo fatto presente che l’imbarcazione non aveva sufficiente benzina per raggiungere Lampedusa e che le sue condizioni non permettevano un viaggio così lungo – prosegue Camps -. Dopo alcune ore di attesa e senza ricevere più alcuna indicazione da parte delle autorità maltesi, la Ong effettua il trasbordo delle persone in pericolo sulla Open Arms e rimane in attesa di istruzioni».

«Mentre attendevamo risposte da Malta – conclude – , un terribile naufragio ha avuto luogo davanti alle coste di Lampedusa ed è incredibile che nessuno ci abbia allertati. Quelle persone, quei bambini potevano e dovevano essere salvati».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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