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Omicidio Lorena Quaranta: invocato risarcimento da 2 milioni e mezzo di euro

Oltre ai familiari di Lorena Quaranta, assistiti dall’avvocato Giuseppe Barba, hanno deciso di costituirsi parte civile sette associazioni a livello nazionale e locale che lottano contro la violenza sulle donne

Di Gaetano Ravanà |

Lo scorso 11 maggio la Procura di Messina, contestandogli anche l’aggravante della premeditazione, ha chiesto la condanna all’ergastolo di Antonio De Pace, 29 anni, l’infermiere calabrese che ha assassinato la 27enne fidanzata di Favara, Lorena Quaranta, studentessa universitaria in Medicina e prossima alla laurea, il 31 marzo del 2020, a Furci Siculo, in provincia di Messina. Ebbene, adesso la famiglia della vittima, parte civile in giudizio, ha avanzato una richiesta di risarcimento da 2 milioni e mezzo di euro con una provvisionale da 250mila euro. Oltre ai familiari di Lorena Quaranta, assistiti dall’avvocato Giuseppe Barba, hanno deciso di costituirsi parte civile sette associazioni a livello nazionale e locale che lottano contro la violenza sulle donne: Insieme per Marianna Manduca, Genesis, Centro Antiviolenza al tuo fianco di Roccalumena, Pink Project, Gens Nova, Cedav Messina, Una di noi Onlus ed Eva luna Onlus di Messina.

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