MESSINA – Antonio De Pace, 28 anni, reo confesso dell’omicidio della giovane compagna, Lorena Quaranta, nel lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto dopo il delitto aveva detto ai carabinieri di essere positivo al Coronavirus. Il giovane, di Vibo Valentia, avrebbe anche detto di aver ucciso la compagna perchè sarebbe stata lei a trasmettergli il virus, una versione che da subito non è stata considerata veritiera. E il dato è stato smentito dal tampone effettuato ieri come rende noto la Procura di Messina che indaga sull’assassinio. «Abbiamo eseguito il tampone sia sul ragazzo che sulla vittima – ha spiegato il procuratore di Messina Maurizio de Lucia -. Entrambi hanno dato esito negativo». De Pace oltre a studiare all’Università faceva l’infermiere a domicilio in diversi comuni, circostanza che ha indotto gli inquirenti a verificare immediatamente se fosse ammalato.
L’omicida, che dopo aver strangolato la giovane al termine di una lite, nell’abitazione di Furci Siculo, ha chiamato i carabinieri per confessare, avrebbe mentito più volte durante l’interrogatorio in cui non ha comunque spiegato cosa abbia provocato il raptus violento. I cellulari dei due ragazzi, entrambi studenti universitari, sono al vaglio degli inquirenti che ancora non hanno esaminato i tabulati. E’ falsa la circostanza che siano stati trovati sms che avrebbero suscitato la gelosia del giovane scatenando la lite.