Oltre 500 partecipanti per le Giornate Pirandelliane

Di Gaetano Ravanà / 03 Dicembre 2019

Il dramma dell’incomunicabilità, la strumentalizzazione dei personaggi, la crisi familiare che diventa simbolo della mancanza di dialogo: pubblicato nel 1911 “Suo marito” non è tra le opere più conosciute di Pirandello, ma certamente affonda le sue radici nel Novecento più autentico, controverso, esistenziale. Fu lo stesso scrittore agrigentino a rivedere più volte il romanzo – primo titolo fu “Giustino Roccella nato Boggiolo” che fa riferimento al protagonista – ma evitò di ripubblicarlo per i riferimenti riconoscibili alla vita di Grazia Deledda e del marito.  Ed è il romanzo ad essere stato scelto come punto focale attorno cui ruota il 56° Convegno Internazionale di Studi Pirandelliani che ha scelto “Suo marito – la maschera di un’autobiografia e altro” come titolo delle giornate di studio che si concludono oggi al Palacongressi di Agrigento. Giornate affollatissime: sono oltre 500 i partecipanti tra allievi di oltre 30 istituti di scuola media superiore provenienti da 15 province italiane (sei sono siciliane); e studiosi di diverse Università italiane e straniere, da Germania, Repubblica Ceca, Austria e Svizzera. Tra loro, Paolo Puppa (Università di Venezia), Rino Caputo (Università di Roma Tor Vergata), Pasquale Guaragnella (Università di Bari), Pietro Milone (Roma), Corrado Peligra (Catania), Aldo Morace (Università di Sassari), Sarah Zappulla Muscarà (Università di Catania), Domenica Elisa Cicala (Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt), Alice Flemrova (Università Carli IV Praga),  Maria Andreoli (Università della Basilicata), Michael Röessner (Istituto di studi culturali e storia del teatro dell’Accademia Austriaca delle Scienze di Vienna),
Bart Van den Bossche (Università Cattolica di Lovanio), Thomas Klinkert (Università di Zurigo). La manifestazione, grazie all’impegno della Regione Siciliana e del suo vicepresidente Gaetano Armao, ritorna con il contributo del Parco archeologico della Valle dei Templi in collaborazione con  Coopculture. E prosegue il cammino tracciato dal suo fondatore, Enzo Lauretta, con lo scopo di tenere sempre aggiornata la critica e la ricerca sull’opera pirandelliana, promuovendo nuove analisi e letture a partire dai testi. Il convegno, promosso e organizzato dal Centro Nazionale Studi Pirandelliani, presieduto da Stefano Milioto, si presenta come una ghiotta occasione per approfondire l’opera del drammaturgo e Premio Nobel siciliano; ma, nello stesso tempo, sfruttare e indagare quelle caratteristiche della cultura della terra da cui lo scrittore prende ispirazione. Le tre giornate di studio si chiudono con la consegna dei Premi Pirandello 2019 al miglior cortometraggio, alla migliore scrittura creativa, scrittura estemporanea e alla migliore tesina sul tema esposto.

 

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Pubblicato da:
Redazione
Tag: dramma giornate pirandelliane incomunicabilità luigi pirandello