Canicattì (Agrigento) – Le scuole medie di Canicattì ancora protagoniste purtroppo in maniera negativa. Dopo l’episodio di bullismo, che si è verificato appena alcuni giorni addietro stavolta a finire nei guai con la Giustizia è la madre di un alunno che frequenta la seconda media che è stata denunciata dalla polizia con l’accusa di oltraggio a Pubblico Ufficiale.
La donna, una signora poco più che quarantenne, ha pensato bene di recarsi presso la scuola che frequenta il figlio e dopo essere entrata come una “furia” in classe nel pieno svolgimento delle lezioni ha aggredito verbalmente in maniera pesante usando epiteti e frasi non certamente consone l’insegnante. Il motivo? L’insegnante avrebbe “vessato” in un certo senso il ragazzino pretendendo da lui un rendimento migliore di quello che invece mostrava in classe. Svogliato, disattento, poco propenso a seguire le lezioni. Oltre a disturbare continuamente i suoi compagni che invece erano li per studiare. Ma la madre, invece di dare ragione all’insegnante ha preso le difese del figlio ed ha ingiuriato in maniera abbastanza pesante la professoressa per vendicare quelle che lei considerava delle ingiustizie. Ma l’insegnate, d’accordo con il dirigente scolastico ha deciso di far valere le sue ragioni ed ha sporto querela nei confronti della madre dell’alunno agli agenti del commissariato di pubblica sicurezza della città. Gli agenti coordinati dal dirigente il vice questore Valerio Saitta, alla fine hanno provveduto alla denuncia della madre del ragazzino con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale.
Forse la donna non sapeva che chi insulta un professore a scuola compie un reato: oltraggio ad un pubblico ufficiale. Questo, infatti, è quanto sancito dalla Corte di Cassazione, nel febbraio del 2016, accogliendo il ricorso di una professoressa che era stata ingiuriata dal genitore di un suo alunno in pubblico ed alla presenza di più persone. Il genitore che insulta un insegnante per questioni inerenti il rendimento scolastico del proprio figlio non compie una semplice ingiuria ma appunto si rende protagonista di un reato molto più importante che va punito al termine di un processo penale.