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Migranti, Lillo Pisano: “Razzismo al contrario, si aiutano gli immigrati e si abbandonano gli agrigentini”

Di Gaetano Ravanà |

Il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, Calogero Pisano, esprime il proprio disappunto sulla possibilità che il Governo ricorra all’utilizzo di altre navi-quatantena per fare fronte all’emergenza sbarchi ed afferma: “Continuano senza soluzione di continuità gli sbarchi nella Provincia di Agrigento, ormai tristemente diventata, grazie alla politica dei porti spalancati del Governo PD-Cinquestelle, il nuovo campo profughi d’Europa. È finalmente chiaro a tutti che il noleggio della Moby Zaza, con soli 285 posti, è clamorsamente insufficiente (lo abbiamo detto dall’inizio) per fronteggiare l’approdo sulle coste agrigentine di migliaia di clandestini, numeri spaventosi per i quali non sarebbe sufficiente neanche noleggiare l’intera flotta militare americana. Come detto ieri (per l’ennesima volta) dal Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, l’unica soluzione utile per fermare gli scafisti, ed il traffico di essere umani, è l’immediata predisposizione di un blocco navale al largo delle coste africane. Nessun appello, nemmeno quelli provenienti da Sindaci appartenenti allo stesso colore politico, è riuscito a fare desistere il Governo Conte dalla sua azione e a fare comprendere, allo stesso, il grave rischio sanitario che stanno correndo i siciliani (decine di migranti sono, infatti, risultati positivi al coronavirus) e le ripercussioni catastrofiche che tutto ciò sta avendo sul turismo locale, con disdette continue di prenotazioni da parte di turisti che, impauriti, preferiscono trascorrere le proprie vacanze altrove. Siamo di fronte ad una nuova forma di razzismo al contrario, in cui vengono abbandonati gli agrigentini e vengono aiutati i clandestini. Siamo certi che già dalle prossime elezioni amministrative, gli agrigentini, stanchi di essere maltrattati, daranno un segnale forte dicendo basta al Governo PD-Cinquestelle, che ha riempito la nostra provincia di clandestini e centri di accoglienza, uccidendo il settore turistico, ovvero la principale, se non l’unica, risorsa economica del territorio agrigdentino”. 

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