Tragedia
Migranti, a Lampedusa gli 11 cadaveri recuperati da nave ong. Il sindaco: «E’ un problema»
Verranno trasbordati dalla Geo Barents su una motovedetta
Verranno sbarcati a Lampedusa gli 11 cadaveri recuperati, ieri, in area Sar libica, dalla nave ong Geo Barents di Medici senza frontiere. Ad autorizzare lo sbarco delle salme è stato il ministero dell’Interno. Verrà impegnata, fra qualche ora, una motovedetta della guardia costiera di Lampedusa per il trasbordo: la nave è troppo grande per riuscire ad ormeggiare al porto della maggiore isola delle Pelagie. Dopo il trasbordo dei cadaveri, la Geo Barents, che ha a bordo 165 persone, proseguirà per il porto sicuro assegnato di Genova. Gli 11 cadaveri di migranti erano stati avvistati ieri, dopo un naufragio, dall’aereo Seabird di Seawatch e la nave Geo Barents di Medici senza frontiere, che si trovava in zona dopo aver soccorso due imbarcazioni, è stata autorizzata al recupero.
La Capitaneria di Lampedusa ha già rappresentato all’Italian maritime rescue coordination center di Roma le “criticità” legate alla gestione di così tanti cadaveri su Lampedusa. Nella piccola camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana c’è già il feretro della neonata di 5 mesi, figlia di guineani, che è stata trovata morta quando la nave Humanity1 della ong tedesca Sos Humanity ha soccorso il barchino. Il cadavere era stato sbarcato a Lampedusa il 29 maggio scorso assieme alla mamma della piccola, una diciannovenne, e alla sorellina di 2 anni.La prefettura di Agrigento ha già attivato entrambe le ditte di pompe funebri che sul molo Favarolo faranno trovare le 11 bare. E in contemporanea il prefetto Filippo Romano ha iniziato a cercare posti nei cimiteri della provincia.Nell’attesa dell’apertura del cimitero islamico di Palma di Montechiaro, ancora una volta, il prefetto sta cercando disponibilità da parte dei sindaci dell’agrigentino per dare sepoltura agli 11 feretri.
«Non capisco con quale logica sia stato deciso di far sbarcare le salme a Lampedusa, quando sono note a tutto il mondo le condizioni della nostra camera mortuaria e più in generale le condizioni logistiche del mio territorio. Spero che le autorità preposte si ravvedano su questa decisione». Lo ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, che si dice «stanco e amareggiato dal ricevere continuamente morti. Così come sono stanco di dover ricordare a ogni occasione che noi siamo isola e abbiamo i problemi di una terra di frontiera – ha spiegato – . Problemi che non riguardano solo le salme, ma più in generale il funzionamento di tutta la macchina amministrativa che ho rappresentato in molteplici occasioni istituzionali. Questi morti, proprio oggi, giorno in cui c’è la chiamata alle urne per le elezioni, sembrano – conclude – aver voluto dare uno schiaffo a un’Europa che da troppo tempo fa finta di non vedere e non capire che il problema non è più rinviabile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA