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Merce contraffatta venduta in maniera legale a San Leone

Di Gaetano Ravanà |

Nuova estate stessi problemi. Si può provare a legalizzare l’illegalità? Ad Agrigento tutto è possibile.“Merce contraffatta nel Porticciolo di San Leone, una situazione intollerabile per la legalità ed il decoro della frazione di San Leone.”Confcommercio chiede il pugno duro sulla vendita di merce di dubbia provenienza e chiede un presidio fisso delle forze dell’ordine per evitare il posizionamento degli abusivi ed il controllo della merce. Francesco Picarella, Presidente Confcommercio Agrigento annuncia esposto con l’obbiettivo di sollecitare un’azione incisiva che possa contrastare il commercio senza autorizzazione.“Da qualche giorno l’area del porticciolo turistico di San Leone è diventato un vero e proprio mercato a cielo aperto della illegalità – scrive Picarella in una nota – . Merce di dubbia provenienza e fabbricazione viene esposta su banchetti improvvisati in quello che nelle intenzioni dovrebbe essere un mercatino etnico, invece nessun registratore di cassa presente sui banchi di vendita, né tantomeno artigianato etnico, ma una vera e propria vetrina dei migliori marchi delle produzioni mondiali, il tutto con enorme danno all’immagine della città turistica, al commercio, alla legalità”.“La zona, di proprietà del demanio, – prosegue il presidente di Confcommercio Agrigento – ci dicono essere stata assegnata per la realizzazione di un mercatino, dietro corrispettivo di un canone per l’occupazione del suolo; una possibilità contemplata dall’ordinamento ma che non esime i reali fruitori e venditori di quelle che sono le regole e le leggi. Ne deriva che il problema è di ordine pubblico, perché investe il controllo del territorio, e di legalità, in quanto la contraffazione di importanti marchi e la conseguente vendita delle merci trovano origine nelle grandi organizzazioni criminali”.

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