La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa, e ha reso definitiva la sentenza di condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione a carico di Vito Riggio, 55 anni, di Menfi, imputato nell’ambito dell’inchiesta antimafia intitolata “Opuntia”. Lui ha risposto del reato di favoreggiamento allorchè in due occasioni avrebbe accompagnato ad altrettanti incontri Vito Bucceri, capomafia di Menfi e poi collaboratore della giustizia. Riggio si è difeso così: “Bucceri è mio cugino. In quegli incontri non si è discusso affatto di mafia ma di vicende di altro genere. Lui è sprovvisto di patente di guida e di automobile. E io lo ho accompagnato qualche volta sul luogo di lavoro, in caserma per consentirgli di andare a firmare, o dal medico curante”. Riggio ha già scontato 2 anni di carcere.