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Maxi blitz ad Agrigento, scoperto anche il “manuale del buon mafioso”

Di Redazione |

PALERMO – Dall’operazione ‘Montagna’ che all’alba di oggi ha portato all’arresto di 56 persone, emerge anche «il manuale del buon mafioso o del buon estorsore». A svelare la circostanza è il Procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, nel corso della conferenza stampa in Procura sulla maxi operazione di scattata questa notte. «Duole però rilevare – ha voluto rimarcare il procuratore – che almeno una ventina di imprese che hanno subito episodi di danneggiamento non hanno neppure denunciato questi episodi, quindi non stiamo parlando della denuncia degli estorsori, ma dei danneggiamenti».

Questa circostanza, secondo gli inquirenti – conferma «la presenza e la vitalità e l’effetto intimidatorio che Cosa nostra continua ad produrre nella zona dell’agrigentino». «C’è un mafioso che riesce a definirsi il “fiore all’occhiello” della mafia siciliana – ha raccontato Lo Voi – criticando addirittura il venir meno nella provincia palermitana di personaggi affidabili».

Lo Voi ha detto che il blitz «è in assoluto una delle più grosse operazioni antimafia eseguite nel territorio dell’agrigentino». E ha spiegato che «Cosa Nostra è ancora un’attuale e vitale presenza sul territorio agrigentino». Un territorio «continuamente alla ricerca di contatti» con mandamenti di altre province «dell’intero territorio siciliano» e anche «contatti con personaggi calabresi per attività droga». E ha detto che «si tratta di una indagine che è durata alcuni anni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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