Notizie Locali


SEZIONI
Catania 21°

La storia

L’urlo di dolore e di protesta del Maestro Silvio Benedetto: «Le mie opere nel degrado»

L'artista ha oggi 87 anni e da 50 abita a Campobello di Licata contribuendo al tessuto urbano del paese

Di Lorenzo Rosso |

Nessuno si cura delle sue opere d’arte e lui protesta, affermando di sentire voci; voci che raccontano dell’incuria e del degrado in cui, il suo lavoro artistico, viene lasciato da decenni tra l’indifferenza generale.

Silvio Benedetto, il conosciuto artista italo-argentino di 87 anni, da cinquanta abitante a Campobello di Licata, sente le voci delle sue opere d’arte che fanno la rivolta, perché sono state trascurate. Nessuno si occupa del grande murale in ceramica dell’Iliade, al Centro Polivalente, come la grande opera che è la valle delle pietre dipinte dedicata alla Divina Commedia, un parco urbano per la cui realizzazione sono state spese ingenti somme di denaro pubblico; dalle piazze, ai mosaici, alle pavimentazioni e alle statue bronzee, tutto ormai ciò che ha realizzato Benedetto nel tessuto urbano del paese, sarebbe da riprendere, da riparare e restaurare perché i vandali e l’incidere del tempo ne hanno modificato in parte il loro principale significato.

Con una serie di brevi video di denuncia, pubblicati su You Tube, Silvio Benedetto giorno per giorno, ha deciso di segnalare il degrado e l’abbandono di tante sue opere, realizzate con il lavoro di cinquant’anni: un lavoro che ha fatto, di Campobello di Licata, una città d’arte.

Seduto ad esempio ai bordi della fontana delle fanciulle scalze, in piazza Aldo Moro, Benedetto osserva sfiduciato i bronzetti e le pietre lavorate della fontana, dove un tempo zampillava l’acqua dando alla piazza un senso di grande freschezza, e che invece oggi è all’asciutto e danneggiata, e chiede in video, che qualcuno l’aiuti a rimetterla in funzione, perché rinasca all’antico splendore. Dunque le opere d’arte sono in rivolta; “le sculture parlano – dice Benedetto – perché si sono stancate della trascuratezza. Ma con chi dobbiamo parlare per riuscire a salvare il salvabile? – si domanda ancora l’anziano artista. – Bisogna salvare questo patrimonio che è nato ormai tanti anni fa, grazie all’intuito del sindaco dell’epoca, Calogero Gueli. Abbiamo fatto appelli, ai quali hanno risposto importanti personaggi del mondo dell’arte e della cultura, come Dacia Maraini e Giuseppe Tornatore, ma gli amministratori non si sono mossi e non è avvenuto nulla. Qualcuno prima o poi dovrà comunque occuparsene anche se io, forse non ci sarò più. Le opere d’arte non possono aspettare i tempi della politica e qui bisogna fare presto!”.

Spiega Silvio Benedetto: “Da tempo avevo intenzione di realizzare brevi video per dare voce alle opere d’arte nel contesto urbano di Campobello di Licata, ma alcuni miei ricoveri ospedalieri me l’avevano impedito. Lo sto facendo adesso, con dei piccoli video che chiamo “Le opere d’arte in rivolta”, un appello accorato, sia alla gente che agli amministratori e ai politici, affinchè tutte queste opere d’arte, che hanno dato lustro e splendore al paese, si possono ancora salvare, soprattutto con la mia presenza, con il mio apporto, con la mia disponibilità”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: