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Licata sott’acqua, la Uil: “Meno passerelle e più fatti”

Di Gaetano Ravanà |

Quello che è avvenuto a Licata con la bomba d’acqua che in poche ore ha trasformato la città in una sorta di Venezia, è l’emblema del disinteresse della classe politica regionale e nazionale. Da anni, Licata vive questo dramma nel periodo delle piogge, ma purtroppo, nulla è stato fatto. La deputazione agrigentina non ha speso una sola parola se non quella di esprimere solidarietà a parole alla comunità licatese che si sente, giustamente, abbandonata.

Lo dichiara il segretario provinciale della Uil agrigentina, Gero Acquisto che continua: “Sembra superflua anche la visita del ministro Di Maio del prossimo 22 novembre, sarà una passerella, ma Licata e i licatesi, hanno bisogno di fatti che finora sono sempre venuti meno. In questi giorni abbiamo sentito parlare al Governo nazionale di Venezia che deve essere, chiaramente, tutelata ed aiutata, ma alla stessa stregua bisogna fare con città come Licata che da sempre vivono il dramma dell’acqua alta quando arrivano le piogge invernali. Il Salso che straripa ha causato e continua a causare moltissimi danni e disagi ai cittadini e agli imprenditori che già devono fare i conti con una crisi senza precedenti.Purtroppo, dobbiamo, ancora una volta, constatare l’assenza delle istituzioni che hanno mostrato, solo a parole, interessi per i problemi atavici di questa terra, Basti ricordare ai lavori fermi ormai da diversi mesi lungo le strade statali 640 e 189. Pertanto, invitiamo la classe politica regionale, che è stata eletta anche grazie ai voti dei licatesi a prendere posizione e venire incontro alle esigenze della popolazione, al contempo, invitiamo il Governo Conte a spendersi anche per Licata e le città del sud che sono state devastate dal maltempo al pari di Venezia”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA