LICATA – «Non escludo di potermi ricandidare a sindaco della mia città per non darla vinta alla politica clientelare e assistenziale che ha distrutto i territori e che ha devastato Licata, promettendo illudendo e facendo campagna elettorale sulla disperazione e sui bisognoi della gente». Lo dice l’ex sindaco di Licata Angelo Cambiano, sfiduciato da 21 consiglieri all’inizio del mese, che non esclude nemmeno una sua possibile candidatura per le regionali del 5 novembre: «Credo sia presto – ha detto – ma sto sentendo più parti per fare una valutazione».
Cambiano dall’inizio del suo mandato non ha fermato un attimo le demolizioni degli immobili abusivi, subendo anche minacce e intimidazioni, tanto da essere costretto a vivere sotto scorta. Su come Licata abbia preso la sua sfiducia, spiega: «Credo che la città sia spaccata tra coloro che non vedevano l’ora di cacciare un sindaco che demoliva i loro immobili e coloro che invece hanno apprezzato un sindaco che ha riaperto l’asilo nido chiuso da 8 anni, il museo chiuso da 9 anni, la chiesa di San Francesco che era off limits da 20. Un sindaco che si è speso per portare finanziamenti e far aprire un villaggio turistico, creando opportunità per il territorio. La gente libera da qualsiasi vincolo, dal bisogno e dal legame con la politica, la gente perbene e onesta – ha concluso – dai messaggi e chiamate che ho ricevuto, è dispiaciuta».