Agrigento
Licata: cade, si taglia un’arteria e muore dissanguato
LICATA – Cade in casa rompendo un vetro e una scheggia gli recide l’arteria di un braccio. E’ morto praticamente dissanguato un disabile licatese Michele Bona, cinquantacinquenne. Vani i tentativi di salvargli la vita del personale medico. Il suo cuore si è fermato poco dopo l’arrivo al presidio ospedaliero.
Il tragico incidente domestico, nella prima mattinata di ieri, in un appartamento di una palazzina nell’abitato di Licata. Tutto quanto si è consumato in una manciata di secondi. L’uomo costretto a sorreggersi sulle stampelle, a causa di una disabilità, si trovava all’interno della sua abitazione, impegnato a sbrigare alcune faccende domestiche. Quello che è successo da li a poco deve essere ancora stabilito. Quasi sicuramente è inciampato ed è caduto a ‘peso morto’, andando a sbattere contro la vetrata di un infisso. Così è rimato immobile sopra il vetro in frantumi fino al suo ritrovamento. Qualcuno sentendo un forte rumore di vetro rotto, allarmandosi, ha dato l’allarme.
Dopo la scoperta la chiamata alla centrale operativa del 118. Subito sul posto è stata inviata un’ambulanza. Terribile la scena che si è presentata ai primi soccorritori, con il licatese in una pozza di sangue, e gravemente ferito. I sanitari hanno messo in atto tutte le pratiche rianimatorie del caso.
Bona dava ancora segni di vita, per cui è stato deciso di sistemarlo su una lettiga, e con l’ambulanza trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata. Una corsa, purtroppo servita a nulla. Giunto nella struttura sanitaria, lo sfortunato cinquantacinquenne ha cessato di vivere, in conseguenza delle ferite riportate. Una scheggia di vetro gli ha reciso l’arteria ascellare, e che, con tutta probabilità, gli hanno causato anche un’emorragia interna. Vista la scena che si sono trovati davanti i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Licata, è stata fatta intervenire la scientifica.
Per un accurato sopralluogo. Serviva capire se ci fossero tracce che indicassero la presenza di altre persone al momento della tragedia, e se il decesso potesse essere stato causato da qualche aggressione o anche da un gesto volontario. Con il passare delle ore, però è stata fatta chiarezza, ed escluse responsabilità di terzi nella caduta dell’uomo. Si è trattato di una tragica fatalità. Mentre era intento a svolgere le faccende di casa, è inciampato e perdendo l’equilibrio, è rovinato contro la vetrata, sfondandola in mille pezzi. Per questo motivo non sono stati disposti ulteriori accertamenti. La salma di Michele Bona è stata trasferita nella camera mortuaria del nosocomio licatese, in attesa del nulla osta del magistrato, per essere restituita ai familiari.