Agrigento
«Le leggi si applicano e sono stanca dell’anarchia che regna in Italia, ecco perché ho denunciato il gip Vella»
«Sono un contribuente e sono stanca dell’anarchia che regna in questo Paese dove nulla è più certo. Dopo la mia denuncia, ce n’è stata una valanga. Il sentire è comune». Esordisce così Ornella Mariani Forni contattata dall’Adnkronos spiegando i motivi che l’hanno spinta a presentare una denuncia presso la procura della Repubblica di Caltanissetta contro il gip del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, per la sua decisione di scarcerare Carola Rackete, il capitano della Sea Watch. La donna vive a Benevento ed è una storica.
«Sono due le denunce che ho presentato – aggiunge – la prima per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di immigrazione clandestina contro i quattro-cinque parlamentari del Pd che sono saliti sulla Sea Watch; la seconda nei confronti del giudice che evidentemente non ha valutato bene il caso. Le leggi non si interpretano, si applicano. O altrimenti si cambia mestiere».
Secondo la beneventana Mariani Forni, la decisione del gip sarebbe basata su presupposti giuridicamente errati a cominciare dal fatto che gli immigrati trasportati dalla Sea Watch non erano naufraghi, ma soggetti con destinazione predefinita. Inoltre, e sempre a suo giudizio, ci sarebbe stata l’intenzionalità della Rackete nel restare quattordici giorni in mare pur sapendo di poter raggiungere altri porti. In sostanza, il capitano non avrebbe effettuato la millantata operazione di salvataggio ma prelevato i migranti a bordo della Sea Watch 3 senza che alcuna emergenza lo esigesse, così mancando lo stato di necessità e le ipotesi di pericolo o di forza maggiore richiamate dall’art. 54 del codice penale. Una manovra, sempre secondo quanto esposto in Procura dalla Mariani Forni, che ha messo a repentaglio la vita dei finanzieri con una manovra intenzionale. Per la donna la decisione del gip offende gli interessi, i sentimenti ed i valori dello Stato italiano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA