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Le acque delle Terme di Sciacca verranno sottoposte ad analisi per una possibile riapertura

Un nuovo passo verso la riapertura, dopo dieci anni: la Regione dispone le analisi. E si cerca un «partner privato»

Di Redazione |

Due importanti novità per il territorio di Sciacca oggi. La prima è relativa all’uso delle acque reflue depurate per l’agricoltura, decisa nel corso del tavolo tecnico odierno tra Regione ed enti locali. La seconda riguarda le Terme chiuse dal 2014. «L’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro ha già disposto analisi specifiche sulle nostre acque termali», ha annunciato il sindaco di Fabio Termine che nei giorni scorsi, insieme al capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro, ha incontrato proprio il rappresentante del governo Schifani per fare il punto insieme a lui sul progetto di riapertura dei beni del patrimonio termale, di proprietà della Regione Siciliana.

La possibile riapertura da affidare «a un partner privato»

«Questi accertamenti chimici sulle acque – aggiunge Termine – rientrano nella necessità di disporre di tutti i documenti indispensabili per potere finalmente affidare ad un partner privato il rilancio del nostro termalismo. Ma adesso dobbiamo coinvolgere gli altri sindaci del comprensorio e i deputati regionali agrigentini e chiedere insieme a loro un nuovo confronto con il presidente della Regione, per comprendere e seguire il percorso che si sta portando avanti sulla base dei novanta milioni di euro stanziati per i complessi termali di Sciacca ed Acireale all’interno del Fondo sviluppo e coesione, perché dobbiamo seguire passo dopo passo quel che il governo sta provando a fare».Per la scelta del partner privato a cui affidare la riapertura delle Terme di Sciacca ed Acireale, la Regione Siciliana ha bisogno di un ‘advisor’ qualificato, che si occupi prima di ristrutturare i patrimoni, impiegando proprio i 90 milioni del Fsc. La Regione ha puntato sul coinvolgimento di Federterme, ma si è appreso nelle scorse ore che il presidente Schifani ne avrebbe parlato anche con i vertici di Sgr Asset, la società di Cassa depositi e prestiti che gestisce il Fondo nazionale del Turismo. «Ci auguriamo – dice il responsabile del comitato civico per le Terme di Sciacca Nino Porrello – che la Regione si avvalga dell’assistenza tecnica sia di Federterme che di Cassa depositi e prestiti. Abbiamo solo il rammarico che il territorio continua a rimanere completamente tagliato fuori da ogni decisione, visto che il futuro delle Terme di Sciacca rimane questione accentrata su Palermo e sul presidente della Regione».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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