Sembrava che fosse stato raggiunto l’accordo tra il comitato spontaneo e il Consiglio comunale di Lampedusa. Ma l’idillio è durato soltanto un paio di ore. È baststo leggere l’unico punto all’ordine del giorno, la situazione per affrontare la seconda fase del Covid-19 per rompere l’accordo di sospendere le proteste. Il comitato spontaneo ha deciso di dare il via ad una raccolta di firme per raggiungere i veri obiettivi, ossia dotare Lampedusa di un ospedale ed eliminare l’hotspot.
“Ci hanno preso in giro sia il sindaco Martello che il gruppo di maggioranza in Consiglio – dice Attilio Lucia – Noi da giorni manifestiamo in maniera pacifica per l’ottenimento di questi due obiettivi. Il sindaco Martello e alcuni consiglieri, ieri mattina, ci hanno detto di interrompere le proteste visto che era stato convocato, in seduta straordinaria, il Consiglio comunale. Noi ci abbiamo creduto, ma dopo aver letto cosa è stato inserito all’odg, abbiamo deciso di riprendere subito le proteste con tanto di raccolta firme. Noi raggiungeremo i nostri obiettivi, di immigrazione, di migranti non ne vogliamo piu sapere. Vogliamo, anzi, pretendiamo un ospedale dove poterci curare in tutta serenità senza doverci rivolgere a Palermo o Agrigento. Basta sorprusi, i continui sbarchi ci hanno danneggiato a livello economico, colpa anche di una lettura diversa che si dà al fenomeno. Ribadiamo che non siamo razzisti, lo abbiamo dimostrato in questi ultimi trenta anni, ma adesso è arrivato il momento di dire basta. Di sicuro, stavolta, marceremo su Roma la politica ci dovrà ascoltare”.