LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Un barcone con centinaia di migranti a bordo, 370, è stato soccorso in nottata a 4 miglia da Lampedusa mentre rischiava di capovolgersi a causa del forte vento di scirocco. La tragedia è stata evitata grazie all’intervento delle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che hanno scortato l’imbarcazione in porto.
Il maxisbarco sull’isola, dove nelle ultime 24 ore erano approdati altri 500 migranti su una trentina di piccole imbarcazioni, ha fatto scattare una nuova emergenza e scatenato la protesta di un drappello di abitanti guidati dall’ex senatrice della Lega Angela Maraventano che hanno cercato di impedire il passaggio dei mezzi di soccorso sulla banchina. “Siamo stanchi – ha detto la Maraventano -, vanno rimpatriati immediatamente. Impediremo con tutte le nostre forze di farli passare”. Anche il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che nel pomeriggio aveva inviato una lettera al presidente tunisino Kasis Saied minacciando di raggiungere il Paese nordafricano con la sua barca percorrendo al contrario la rotta dei migranti, davanti al barcone appena giunto in porto non riesce a nascondere la propria rabbia: «Siamo in ginocchio – sbotta -, con questi arrivi all’hot spot si supereranno le 1.500 presenze. La situazione è insostenibile: o il Governo prende decisioni immediate oppure sciopererà tutta l’isola. Sarà direttamente l’amministrazione a dichiarare lo sciopero, chiudendo tutto. Non è possibile continuare a sopportare queste angherie da parte del Governo».
Anche se dal Viminale sottolineano che le partenze dalla Tunisia sono nettamente calate ad agosto rispetto al mese precedente, è innegabile che nelle ultime ore il flusso sia ripreso a pieno ritmo, come testimonia il bollettino degli ultimi sbarchi: 30 nella giornata di venerdì, altri otto sabato compreso l’arrivo dei 49 trasbordati dalla Lous Michel, la nave battente bandiera tedesca finanziata da Banksy, che ha soccorso nelle ultime ore 130 migranti. Una situazione aggravata anche dall’emergenza Covid-19 e dalle polemiche politiche che stanno arroventando questo ‘caldò agosto lampedusano.
Sullo sbarco avvenuto in nottata, il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha dichiarato: «L’ ennesimo sbarco di 450 uomini a Lampedusa, accompagnato dalla consueta indifferenza: nessuno al largo ha visto nulla! Avevamo chiesto a Roma di recuperare i mesi persi, senza nessuna programmazione. Avevamo chiesto un ponte aereo per dare un segnale forte, di presidiare il Canale di Silia per impedire a questi squallidi mercanti di morte di continuare indisturbati. Mi rivolgo direttamente al presidente Conte. Lampedusa non ce la fa più. La Sicilia non può continuare a pagare l’indifferenza di Bruxelles e il silenzio di Roma. E ieri abbiamo anche sentito qualche irresponsabile pronunciare frasi incomprensibili come “non esiste l’emergenza”. C’è una emergenza umanitaria e sanitaria. Lo dicono i numeri. Lo dicono i fatti. E non basta impugnare una ordinanza per negare la realtà. È tempo di decisioni forti. Presidente Conte, convochi il Consiglio dei ministri per affrontare l’emergenza di questi mesi, divenuta insopportabile in queste ore. Lo chiedo da presidente di una Regione che, come prevede lo Statuto, ha diritto di partecipare al Consiglio quando si affrontano decisioni che riguardano la mia Isola. Lo chiedo con rispetto, ma con fermezza. Non costringete i lampedusani a scioperi e serrate. È un luogo meraviglioso, quello: non merita questo trattamento»!