L’Akragas domina la Nuova Igea e vede la salvezza: quarto successo consecutivo all’Esseneto

Di Fabio Russello / 24 Marzo 2024
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La quarta vittoria consecutiva all’Esseneto regala all’Akragas la salvezza virtuale. E non solo perché il 3 a 0 alla Nuova Igea Virtus consente di raggiungere quota 38, ma anche perché i biancazzurri sono diventati una squadra che ha una sua identità di gioco, precisa e riconoscibile.

I conti alla classifica

La classifica conti alla mano dice questo: Akragas a + 8 sul Portici (che probabilmente non farà nemmeno i play out) e + 13 su Locri e San Luca (che invece con ogni probabilità si giocheranno l’ultimo posto utile per la salvezza nell’unico play out). Quando mancano sei giornate dalla fine (ma “solo” 5 partite per l’Akragas) il bottino pare rassicurante.

Senza tre titolari

E dire che Marco Coppa ha dovuto fare a meno di tre “titolari”, o comunque di uomini che sono sempre nella start-eleven della sua squadra: oltre a Sanseverino a Puglisi squalificati dopo la partitaccia di San Cataldo, nel riscaldamento si è fatto male capitan Cipolla. Quindi c’era di che temere una Nuova Igea tranquilla in classifica e reduce da una decina di risultati utili consecutivi. E invece è stato un monologo o quasi dei biancazzurri scesi in campo col dente avvelenato dopo che all’andata i barcellonesi avevano segnato – e vinto grazie a quel gol – con gli agrigentini fermi per soccorrere un compagno per terra infortunato.

La difesa a tre è di ferro

Coppa, senza Cipolla, mette una difesa a tre fissa con Fragapane in mezzo, Rechichi e Caramanno ai fianchi. Senza Sanseverino il tecnico etneo ha messo dentro Sinatra, con Ruffino sulla linea del centrocampo ma con compiti di contenimento sulla destra e Di Mauro a sinistra libero di spingere. Grillo dietro Litteri con Di Stefano a completare la catena di destra. La squadra è equilibratissima. Non rischia mai. Calafiore della Nuova Igea tocca mille palloni, smista, pressa, fa la diga a centrocampo, ma non trova mai il pertugio per bucare la difesa agrigentina. Ma proprio mai. Sorrentino è spettatore non pagante

La Nuova Igea “dura” 15 minuti

Nei primi 15 minuti i barcellonesi fanno pure una buona impressione ma è tutto un fuoco di paglia perché non tirano mai – e dico mai – in porta. Litteri invece comincia a carburare e l’attaccante catanese – letteralmente scatenato – diventa punto di riferimento per i suoi: prende falli, fa la sponda, fa salire la squadra e, soprattutto, guadagna due rigori. Il primo al 30′ del primo tempo: Di Mauro, fino a quel momento in ombra, inventa una palla filtrante in area, Litteri però anticipa il difensore che anziché la palla prende la gamba. E’ rigore. Litteri è freddissimo: saltello alla Jorginho e gol. L’1 a 0 è una liberazione per gli agrigentini e una maledizione per i barcellonesi che perdono le misure. Solo Calafiore cerca di svegliare i suoi ma nel finale è ancora l’Akragas a rendersi pericolosa con Di Mauro che impegna a terra il portiere ospite. Garufo e Sinatra in mezzo sono i padroni del centrocampo. Grillo nel primo tempo fatica a trovare la sua posizione ed è un po’ fumoso. Si sveglierà nella ripresa.

Nella ripresa un 3 5 2 classico e la N. Igea non ci capisce niente

Coppa deve subito fare a meno di Di Stefano che sul finire del primo tempo subisce fallo e si fa male alla spalla (e in tribuna brutta scena tra i genitori dei due calciatori protagonisti dello scontro di gioco). Entra Scozzari e si piazza a sinistra con Di Mauro che trasloca a destra. Il 3 4 1 2 diventa ancora più riconoscibile, con Scozzari e Di Mauro larghi, Sinatra e Garufo in mezzo e Marrale che si mette al fianco di Litteri. L’Akragas che era ordinata, diventa ordinatissima e la Nuova Igea non ci capisce più nulla anche se il tecnico barcellonese Di Gaetano prova a sparigliare le carte mettendo la difesa a tre er provando a fare densità in mezzo per non dare campo a Garufo. Ma i primi venti minuti della ripresa sono solo di marca biancazzurra: prima a Scozzari, entrato pochi secondi prima, non riesce il comodo appoggio su Litteri solo davanti la porta spalancata (53’), poi Litteri serve Marrale che spara alto (55’) e poi Rechichi che tira forte in mezzo all’area con Litteri in ritardo di un niente (65’). La Nuova Igea prende paura e non è mai pericolosa. Trombino, che nella prima parte della stagione ad Agrigento non ha brillato, conferma che l’Esseneto non è esattamente il suo campo fortunato.

Il 2 a 0 “manifesto” dell’Akragas di Coppa

L’Akragas trova il 2 a 0 ancora su rigore. Pressing feroce di Caramanno che conquista un angolo. Dalla bandierina c’è Grillo che mette in mezzo, Litteri è trattenuto nettamente per la maglia ed è rigore netto. Dal dischetto va Grillo, “scavetto” ed è 2 a 0 quando siamo al 75’. La Nuova Igea tira per la prima volta su calcio di punizione all’81′ con Trovato che impegna severamente Sorrentino. Il gol del 3 a 0 arriva allo scadere con il nuovo entrato Gonzalez.

Ora è davvero la squadra fatta per Coppa

L’impressione è che alla fine del mercato di dicembre l’Akragas abbia messo alle spalle il paradosso del mercato estivo: prendi Coppa, allenatore bravo con i giovani, ma gli avevano preso molti calciatori non esattamente giovani. Dopo dicembre la forbice che ha tagliato l’età media e la squadra ha cominciato a giocare molto meglio. Secondo me non è un caso.

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Pubblicato da:
Fabio Russello
Tag: akragas nuova igea virtus serie d