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L’Akragas con Palazzolo spaventa la Scafatese: all’Esseneto finisce 1 a 1

Agrigentini avanti con Palazzolo, poi la capolista trova il pari a dieci minuti dalla fine

Di Fabio Russello |

Il bicchiere è senz’altro mezzo pieno perché il pari dell’Akragas contro la capolista Scafatese, arrivata ad Agrigento a punteggio pieno con cinque vittorie su cinque partite, è oro colato.

All’Esseneto è finita 1 a 1 con i biancazzurri al riposo in vantaggio e con i campani che nella ripresa hanno giocato praticamente ad una porta sola, raggiungendo sì il pari, ma agguantandolo nell’unica vera occasione da gol e a dieci minuti dalla fine.

La formazione

Il ritorno di Lillo Bonfatto in panchina è un po’ un ritorno ai progetti estivi: Rechichi torna tra i due centrali al fianco di Da Silva, Di Rienzo fa l’esterno basso a destra e a sinistra c’è Di Stefano, a centrocampo i due perni sono Palazzolo e Meola, con Sinatra che sul versante di destra una decina di metri più avanti, e poi Leveh punta centrale con Grillo e Lo Faso a girargli intorno.

Il primo tempo

L’Akragas parte guardinga perché la paura di perdere è più forte della volontà di rischiare, mentre la Scafatese ha dalla sua la consapevolezza di essere forte e, forse, anche la certezza che alla fine sarebbe riuscita a sfondare il muro akragantino.

E invece con il passare dei minuti l’Akragas subisce sì il possesso palla della Scafatese con Aliperta che fa da metronomo di precisione ma senza mai subire un solo tiro in porta. Quindi la squadra di Bonfatto diventa meno timida e prova a scardinare i piani di Fabiano cercando di sfruttare i calci da fermo.

Infatti, intorno al minuto 20, è proprio da un calcio da fermo che nasce il gol. Punizione dalla trequarti in posizione centrale, Meola la scodella in mezzo all’area, ne nasce una mischia e dopo un batti e ribatti è ancora Palazzolo che trova il guizzo vincente.

Il vantaggio sorprende la Scafatese e dà coraggio all’Akragas che va pure vicina al raddoppio alla mezz’ora quando Lo Faso mette in mezzo un pallone che Leveh però di testa spara alto. Scafatese che si contrae dopo la spavento e Akragas che però non pressa più come nella prima mezz’ora e comincia a soffrire sulle fasce dove Di Stefano è spesso preso in mezzo. Nonostante tutto non ci sono occasioni da gol né dall’una né dall’altra parte se si esclude un tiro di Lancioni a lato di un niente con Dregan che sembrava battuto.

La ripresa

Nella ripresa la Scafatese comincia a scavare nella sua panchina. Entrano prima Sowe (che è l’autore del pari) ma anche Vacca e Albadoro. L’obiettivo è allargare le maglie della difesa agrigentina con ali altissime che giocano con i piedi sulla linea laterale. L’Akragas soffre ma non crolla e la Scafatese non è mai pericolosa. Dregan è inoperoso ma gli agrigentini però smettono di giocare e quindi vai e vai alla fine i campani il gol lo trovano con l’azione che sembrava scritta: dall’esterno altissimo di destra palla in mezzo e rasoterra che attraversa tutta l’area dove Sowe sbuca e mette dentro. Bonfatto legge forse in ritardo le mosse del suo collega e la difesa a cinque stringe le maglie della sua difesa per tenere il risultato, ma è come chiudere il recinto quando i buoi sono scappati. Ci sarebbe anche una occasione per l’Akragas nel finale con Leveh che però cicca il pallone servito da Grillo.

L’1 a 1 comunque è un buon risultato tenuto conto delle difficoltà tecniche e psicologiche dell’Akragas e lo spesso tecnico e la classifica della Scafatese.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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