il caso
L’acqua sta finendo e in Prefettura ad Agrigento va di scena la lite tra i sindaci e il capo della Protezione civile
Cocina invita i primi cittadini a trovare e requisire pozzi. L'ex sindaco di Caltanissetta Gambino: «Regione inefficiente». E Miccichè di Agrigento condivide il post sui suoi social
La guerra dell’acqua ora coinvolge anche le Istituzioni. La polemica è andata in scena, pubblicamente, in Prefettura ad Agrigento nel corso del vertice convocato dal prefetto Filippo Romano. La scena è significativa: il sindaco di Agrigento Franco Miccichè si appresta a leggere il suo messaggio dove respinge le accuse di Salvo Cocina, il capo della Protezione civile e capo della cabina di regia istituita dal presidente della Regione Renato Schifani. Mentre legge è proprio Cocina che lo interrompe. Miccichè sostanzialmente accusa Aica, la società che dovrebbe gestire il servizio idrico in provincia di Agrigento nei giorni scorsi finita di nuova nella bufera e il capo della Protezione civile interrompendolo gli spiega che la riunione è stata convocata proprio perché Aica non funziona. Al termine Miccichè respinge le accuse: «Noi stiamo applicando l’ordinanza della Protezione civile» ma Cocina ha insistito: «Dovete cercare pozzi».
Un pomeriggio insomma di ordinaria follia dove le Istituzioni hanno polemizzato duramente e pubblicamente mentre all’orizzonte si avvicina sempre di più il disastro: l’acqua sta finendo.
«Sappiamo che in Sicilia ci sono numerosi pozzi privati – ha attaccato Cocina-. I sindaci sanno dove si trovano perché conoscono il territorio: devono requisirli urgentemente perché grazie a queste nuove sorgenti potremo avere l’acqua sia per l’agricoltura che per gli usi idropotabili. Sono fiducioso – ha aggiunto Cocina – che con la collaborazione di tutti raggiungeremo l’obiettivo. Al momento le prospettive meteorologiche non sono per nulla confortanti. Le piogge sembrano ancora lontane e solo il reperimento dei pozzi, insieme all’acquisto di nuove autobotti, rappresenta l’unico rimedio possibile». Cocina ha anche aggiunto che i sindaci devono anche provvedere a censire e riattivare senza alcun indugio le sorgenti dismesse. I sindaci sono stati invitati da Cocina anche ad emanare le ordinanze contingibili e urgenti e tutti i provvedimenti finalizzati al risparmio idrico e ad assicurare l’acqua solamente per soddisfare i primari fabbisogni potabili della popolazione e degli animali da allevamento. Anche perché dei dissalatori, per almeno due anni, non ci sarà traccia: «I dissalatori – ha detto Cocina – sono una soluzione e la cabina di regia istituita dal presidente Schifani sta portando avanti i progetti avendo anche trovato i fondi necessari. Ma è una soluzione che richiede del tempo e al momento tempo non ce n’è».
Ma in serata l’ex sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, sulla sua pagina social ha asperamente criticato la cabina di regia: «Ho appena chiamato il sindaco di Agrigento. Grande Franco Miccichè hai sbattuto in faccia le esigenze dei tuoi cittadini a chi ha la massima responsabilità dell’emergenza idrica e tenta di scaricare tutto sui sindaci, pozzi e autobotti sono solo un elemento di distrazione per coprire le enormi responsabilità e inefficienze del governo regionale. Hanno solo una possibilità, vergognarsi». E Miccichè ha condiviso il post sulla sua pagina istituzionale.
E pure il sindaco di Santo Stefano di Quisquina Francesco Cacciatore ha attaccato Cocina: «Indosserò la fascia tricolore per impedire che nuovi pozzi vengano realizzati in un bacino idrico già abbondantemente depauperato e violentato». Il primo cittadino ha respinto con forza la richiesta di ulteriori escavazioni di nuovi pozzi dal bacino idrico della Quisquina, da cui vengono prelevati centinaia di metri cubi al giorno, anche per essere commercializzati come acqua minerale: «I dati tecnici – prosegue Cacciatore – dicono chiaramente come il livello di soglia della falda si è notevolmente abbassato, vi è un problema ambientale e idrogeologico da salvaguardare che non può essere sottovalutato. Per quanto mi riguarda indosserò la fascia tricolore non per requisire e individuare nuovi pozzi ma per impedirne la nuova realizzazione», ha concluso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA