Bilancio 2021
La Uil di Agrigento prospetta un nuovo anno pieno di sfide
Il segretario generale, Gero Acquisto, è preoccupato: "Interi settori dell'economia in ginocchio, noi abbiamo fatto la nostra parte, ma serve la maggior presenza dello Stato, soprattutto in una provincia come quella nostra martoriata da sempre"
Si è tenuta, ad Agrigento, la riunione dell’Esecutivo Confederale Territoriale della Uil di Agrigento.
Il Segretario, Gero Acquisto, ha tracciato un bilancio della situazione politico sindacale attuale, facendo un breve excursus di questo 2021.
"L'anno che volge al termine – dichiara il Segretario – ci ha visti impegnati in innumerevoli battaglie non sempre facili e dal lieto fine. La situazione, purtroppo, nella nostra Provincia non è stata delle migliori: Agrigento in questo 2021 ha mostrato ancora una volta le sue pecche, ad iniziare dalla sanità che, considerata la pandemia, doveva essere un settore su cui porre attenzione e migliorie. Per quanto riguarda i dati sulla povertà, la situazione nella provincia agrigentina è stata drammatica, basti pensare al fatto che già nei primi mesi del 2021 le sedi di patronato ITAL operanti nel territorio provinciale avevano trasmesso più di 4000 pratiche di Reddito di Cittadinanza. La nostra Organizzazione ha spesso evidenziato l’impellente necessità di collegare i sussidi concessi a politiche volte a trovare occupazione. Tutto ciò a favore del benessere dei cittadini in difficoltà e del sistema economico che in alcuni settori, paradossalmente, ha avuto e continua ad avere difficoltà a reperire personale qualificato. Da due anni, ormai, siamo costretti a lottare contro un aggressore silente che ha cambiato nel profondo la vita delle persone e ha soprattutto inasprito le problematiche di una provincia già martoriata come la nostra. Come se non bastasse, il maltempo delle scorse settimane, ha confermato la pessima condizione della rete stradale, che necessita urgenti opere di riqualificazione. Il 16 dicembre siamo stati, insieme ai nostri lavoratori, disoccupati , pensionati, donne e giovani, nelle piazze a scioperare per manifestare che “non va tutto bene” come in questi ultimi 2 anni ci hanno insegnato a dire. Noi, come Organizzazione Sindacale, non siamo abituati ad essere disfattisti ma questo bilancio mostra una situazione allarmante che deve concretamente cambiare e nei tempi più brevi. D’altronde, la pandemia ci ha resi più abili nel ricercare nuove modalità di lotta, di resistenza di avvicinamento, di confronto".
E’ stato un anno che, senza dubbio, ci ha avvicinati ancora di più ai cittadini della nostra provincia attraverso i nostri servizi e questo ci conforta e ci dà la forza di perseverare.
Ci attende un anno 2022 colmo di aspettative e pieno di sfide sociali, economiche e politiche che siamo pronti ad accettare e promuovere, con la stessa grinta e lo stesso impegno di sempre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA