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La Uil: “Da settembre prevediamo una ecatombe per il commercio. Ma anche in altri settori non si è messi bene”

Di Gaetano Ravanà |

L’estate volge al termine e con l’autunno alle porte e quindi il ritorno alla vita normale, la preoccupazione riguarda il tema dell’occupazione visto che il Covid 19 ha delineato degli scenari horror con le aziende in grave difficoltà, soprattutto di liquidità.Il segretario generale della Uil agrigentina, Gero Acquisto, su questo tasto è abbastanza chiaro:“Noi pensiamo che occorra valorizzare il lavoro di chi, con la propria attività quotidiana, nonostante le eccezionali difficoltà, ha mantenuto a galla il sistema delle imprese, dei servizi e della pubblica amministrazione. Cominciamo, dunque, dal rinnovo dei contratti per milioni di lavoratrici e di lavoratori. Nella provincia agrigentina sono migliaia che attendono risposte da tempo.  Oggi regna una grande incertezza sul futuro e questo può alimentare lo scontro sociale. Solo un dialogo costruttivo che conduca a decisione giuste ed economicamente efficaci può scongiurare questo rischio. Ci auguriamo che il Governo centrale possa agire con solerzia, non c’è tempo da perdere. In una realtà come quella agrigentina dove il numero dei poveri è in continuo aumento, l’autunno può diventare drammatico”.

Sull’ambito del turismo, Acquisto fa una riflessione: “La situazione è molto complessa e difficile. Noi non pensiamo soltanto alle attività che chiaramente hanno subito dei mancati incassi importanti, pensiamo anche agli operatori del turismo, ai precari di questo settore strategico, che hanno ricevuto pochi aiuti. In tanti non hanno lavorato, per loro si prevedono tempi durissimi. Ecco, lo Stato non deve dimenticare queste persone che a causa del Covid 19 hanno guadagnato nemmeno un terzo di quello che solitamente guadagnano ogni anno. Dobbiamo ricordare che non ci sono stati turisti per tre mesi di fila, soprattutto in primavera, dalle nostre parti si lavora tanto. La stagione è cominciata intorno al 10 luglio, malgrado le misure messe in atto dal Governo con il bonus vacanze, tanti non si sono potuti permettere nemmeno pochi giorni di ferie. Insomma, per la provincia agrigentina, è stato un salasso. La possibilità che molte attività di ristorazione, ma anche quelle che operano nel campo della ricettività, possano chiudere i battenti per sempre c’è ed è anche elevata.

Sull’inizio del nuovo anno scolastico, il massimo responsabile della Uil agrigentina ritiene che “I ragazzi sono stati quelli più colpiti dalla Pandemia. Sono a casa dallo scorso mese di marzo. Certo, qualche rischio che si possa chiudere dopo qualche giorno è reale, ci auguriamo che vengano messe in atto tutte quelle disposizioni necessarie per far si che il nuovo anno scolastico possa cominciare senza tanti problemi. I comuni devono fare in modo da soddisfare le richieste dei presidi che chiedono altri locali per attuare quel distanziamento necessario. Le classi pollaio non sono più possibili”.

Sull’imminente voto amministrativo ad Agrigento, Acquisto intende sottolineare che la Uil non si “schierera con nessuno. La valutazione sull’amministrazione comunale uscente non è di certo positiva, andava fatto molto di più. Ma al di la di questo, chi andrà ad occupare la poltrona più alta di Palazzo dei Giganti, anche nel caso in cui dovesse essere lo stesso sindaco uscente Firetto, dovrà dare una svolta, ma non solo a parole come siamo abituati a sentire in ogni campagna elettorale, ma nel vero senso della parola. La città non può più attendere. Penso al Piano regolatore generale di cui nessun candidato parla malgrado sia il volano indispensabile per il riscatto, penso al piano del recupero del centro storico. Alla sistemazione di tutte le strade visto che la maggior parte è ridotta ad un colabrodo. Insomma, bisogna cambiare letteralmente registro. Occorre creare lavoro ed occupazione, non possiamo assistere impotenti alla fuga dei giovani. In questa terra, malgrado le difficoltà e le contraddizioni, ci sono le premesse per un riscatto socio economico. Ma il conducente deve essere determinato, deve sapere anche rischiare. Che sia anche impopolare in alcune situazioni, ma se alla fine porta a casa il risultato, la gente farà presto ad applaudirti. Ai candidati diciamo: meno slogan e più fatti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA