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La ex scorrimento 640, da grande speranza a grande flop

Di Giuseppe Scibetta |

Caltanissetta – In città, ma anche nelle realtà territoriali del Centro della Sicilia, sono tanti, tantissimi, a fare gli scongiuri e ad incrociare le dita nella speranza che il decreto sblocca-cantieri, ieri all’esame del Senato, venga esitato dalle Camere in tempo utile a consentire così l’approvazione dell’emendamento che preveda il finanziamento delle somme per completare il raddoppio della ex scorrimento 640. La strada, dal capoluogo agrigentino, passando da quello nisseno, arriverà sino all’imbocco dell’autostrada Palermo-Catania.

Un’opera strategica per tutta l’isola che, avviata nel 2012, avrebbe dovuto essere completata nell’aprile del 2016, ma che dopo le difficoltà economiche a cui è andata incontro la Cmc (Cooperativa Muratori e Cementisti) di Ravenna e l’improvvisa interruzione dei lavori, da “grande speranza in grado di assicurare nuovo sviluppo economico e commerciale” nell’autunno scorso si è trasformata in una “grande paura” che tutto potesse concludersi con un “incredibile flop” conseguente al blocco dei cantieri.

Per fortuna nei primi giorni di marzo i lavori sono stati riavviati, e ciò perché ad alcune imprese ritenute strategiche (quelle che hanno lavorato sino al ottobre 2018 sono in tutto un centinaio, che hanno cumulato crediti per un totale di cinquanta milioni di euro, ndr) hanno assicurato degli acconti per un totale di dieci milioni di euro; soldi che hanno immediatamente dopo messo a disposizione per consentire la riapertura la ripresa delle attività in tre cantieri con l’utilizzo di 50-60 operai (trenta dei quali della Cmc e gli altri dei creditori).

Dovrebbero così essere completati (entro questo mese, o, al massimo, entro metà di luglio) i lavori di sistemazione e di bitumatura nel tratto che da contrada “Favarella” (con l’apertura della galleria) arriva sino in contrada “Bigini” dove c’è il campo base della “Cmc”, di apertura della strada che dallo svincolo per Delia arriva sino alla zona industriale nissena, ed infine della sistemazione dei tre chilometri che dal bivio “La Spia” porta all’autostrada all’altezza del distributore della Esso, dove attualmente si viaggia solo sulle complanari, che sono strade limitrofe molto impervie.

Con l’approvazione del decreto sblocca-cantieri dovrebbero comunque essere finanziate (per un importo di altri cento milioni di euro) opere importanti, quali il rifacimento del viadotto “San Giuliano” ubicato subito dopo la galleria “Sant’Elia” ed attualmente chiuso al traffico, il tratto che attraversa la valle dell’Imera che consentirà di arrivare all’autostrada e, infine, lo svincolo che favorirà l’ingresso degli automezzi sulla Palermo-Catania.

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