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Immigrazione, corteo in patria per la liberazione del tunisino arrestato ad Agrigento: «È un pescatore»

Di Redazione |

TUNISI – A Zarzis, nel governatorato di Medenine, diverse centinaia di persone, familiari, pescatori e società civile, hanno sfilato oggi per le vie della città per chiedere il rilascio di Chamseddine Bourassine, presidente dell’Associazione dei pescatori di Zarzis (Associazione «Zarzis le Pecheur pour le Developpement et l’environnement») e dei suoi 5 membri di equipaggio, in carcere dal 29 agosto scorso ad Agrigento con l’accusa di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione illegale.

I manifestanti hanno chiesto al governo di intervenire a nome dei loro concittadini attraverso la diplomazia e la politica, per il diritto ad un’equa difesa. Secondo loro, il capitano del peschereccio accusato di aver trainato un barchino con 14 migranti a bordo in acque territoriali italiane, Chamseddine Bourassine, è infatti noto per il suo impegno umanitario e per aver contribuito al salvataggio di circa 90 migranti di paesi africani, oltre al recupero di numerosi cadaveri in mare.

Un’altra manifestazione di sostegno ai pescatori tunisini detenuti ad Agrigento si è svolta di fronte all’ambasciata d’Italia a Tunisi, organizzata dall’associazione La Terre pour Tous. Tra le richieste, anche notizie dell’avanzamento del fascicolo sui migranti dispersi in mare dal 2011. L’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Palermo per i 6 tunisini detenuti nel carcere di Palermo é stata fissata al 21 settembre. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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