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Operazione "Avaritia"

Il notaio di Favara, Andrea Bartoli si difende: “Se qualcuno pensa di farsi pubblicità alle mie spalle è fuori dal mondo”

Per l'accusa avrebbe indotto in errore una signora anziana, con un comportamento artificioso preordinato a far sottoscrivere alla testatrice un testamento difforme alla sua volontà

Di Gaetano Ravanà |

Il notaio di Favara, Andrea Bartoli, ha scritto un messaggio sulla propria pagina facebook a fronte di un’indagine da parte della Procura di Gela, cosiddetta “Avaritia”, avviata a carico di 15 persone. In particolare, il notaio avrebbe indotto in errore una signora anziana, con un comportamento artificioso preordinato a far sottoscrivere alla testatrice un testamento difforme alla sua volontà. Bartoli afferma: “Il contenuto stesso del testamento contempla degli oneri talmente specifici e dettagliati da fugare ogni ipotesi, anche la più strampalata, di raggiro o di incapacità di esprimere la propria volontà. Si tratta del contenuto di un contratto di mandato a mio rogito, antecedente al testamento di alcuni anni, tra le stesse parti, nel quale il mandatario si obbligava gratuitamente e a tempo indeterminato nei confronti della signora anziana, all’ordinaria e straordinaria manutenzione delle unità immobiliari di proprietà dell’I.P.A.B. Centro servizi alla persona ‘Antonietta Aldisio’. Ogni giorno incontro tante persone. Non è facile ricordare tutto. Ma ricordo molto bene, la signora anziana in questione perché in tutte le circostanze in cui la incontrai rimasi non solo colpito ma anche affascinato dalla sua consapevolezza e capacità di definizione di ogni singolo aspetto delle cose che la riguardassero. E se qualcuno avesse qualche dubbio può facilmente fugarlo leggendo il contenuto sia del contratto di mandato che del testamento. Non sono preoccupato e neanche arrabbiato più di tanto, so che pago anche una certa notorietà legata a Farm Cultural Park, gioie e dolori. Tuttavia, se qualcuno pensa di farsi pubblicità infangando il mio onore si sbaglia di grosso”.

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