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Il personaggio

Il “fratel prodigo” Pisano ritorna a casa: foto a Roma in direzione, FdI l’ha graziato

Il deputato di Agrigento cacciato per le frasi inneggianti a Hitler

Di Mario Barresi |

Rieccolo. Il “fratel prodigo” è tornato. Lillo Pisano, sabato a Roma – presente e sorridente nelle foto con i suoi “ex” colleghi di partito – alla direzione nazionale di FdI. Non deve più nascondersi. Sta per essere riaccolto nel partito che l’aveva cacciato per le sue «frasi indegne» sui social: da Hitler «grande statista» a «io sto con Putin» fino alla stessa Meloni, definita «una fascista moderna». Un caso scoppiato nell’estate del 2022, in piena campagna elettorale, col pirandelliano finale di un candidato «sospeso con effetto immediato» e «sollevato da ogni incarico di partito», prima ancora di essere eletto (53.192 voti nell’uninominale di Agrigento) alla Camera. «Pisano non è gradito. Per ora non è un nostro deputato né può iscriversi al gruppo», precisò il coordinatore regionale Giampiero Cannella. Evidentemente le due parole «per ora» erano il segnale inconscio di una presa di distanza finta: lo stesso deputato parlò di «questa, tra virgolette, sospensione». A cui, in fondo, non ha mai creduto nessuno. Dopo la lettera di dimissioni «per non mettere in imbarazzo il partito» e il “deferimento” al collegio di garanzia nazionale di FdI, Pisano s’è addirittura iscritto al gruppo parlamentare di Noi Moderati.

La sospensione tra virgolette

Ma s’è sempre continuato a comportare, anche in Parlamento, da ras locale di Fratelli d’Italia. La Sicilia, incontrandolo in prima fila all’inaugurazione di Agrigento 2025 , l’aveva già documentato. Pisano, grazie al feeling con l’ex ministro meloniano Gennaro Sangiuliano, è stato il regista della candidatura a Capitale della Cultura. E all’evento in teatro , davanti a Sergio Mattarella (a cui è andato a stringere la mano con orgoglio), s’è preso gli onori, con selfie celebrativo assieme all’assessore regionale Francesco Scarpinato e al senatore Raoul Russo, che con Pisano condivise l’esperienza nello staff di Manlio Messina al Turismo. Un patriota in sonno? «Non c’entro nulla, sono qui perché è un giorno storico per la città», la gentile risposta al cronista. Ma in questi anni di «tra virgolette, sospensione» il sedicente deputato di Noi Moderati è rimasto l’uomo forte meloniano all’ombra dei Templi (per la gioia della donna forte, l’assessora Giusi Savarino), piazzando i suoi in quota FdI: da Costantino Ciulla, assessore comunale alla Cultura, ad Adriano Barba, presidente provinciale di FdI, con Lillo-boys anche nelle Fondazioni Pirandello e Agrigento 2025.

Il grande rientro

Ora tutto è pronto per il grande rientro. Di cui si parla da un anno, con un paio di rinvii per sgradevoli coincidenze (come l’inchiesta di FanPage sulla giovane destra neofascista), onde evitare veleni. Pisano, del resto, non deve più fingere. «Avanti tutta Presidente Meloni, gli italiani sono al tuo fianco», scrive su Fb con la «piena solidarietà» alla premier indagata. Nel Giorno della Memoria un post di pentimento, ben diverso da quelli inneggianti al Führer, contro le «atrocità commesse durante uno dei capitoli più bui della storia». E sabato poteva essere il giorno giusto. «Lillo aspettava il via libera dalla direzione, ma Donzelli – rivela una fonte siciliana del partito – ha voluto prendere altro tempo». Ma nulla di grave: «Serve solo un passaggio formale con Noi Moderati». E poi il deputato «non gradito» tornerà in FdI. Amnistiato. Senza più vergogna.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA