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Il concerto natalizio de Il Volo nella Valle dei Templi: niente cappotti e tanta goliardia

Tra gli spettatori dell'evento che si vedrà in tv a Natale ma registrato tra ieri e oggi. L'atmosfera: «Come un matrimonio nel mese di agosto»

Di Fabio Russello |

Più dress code da matrimonio tardo agostano che da concerto natalizio, per quanto da queste parti pure a Natale si può andare in giro in giacca e cravatta per gli uomini e in abito lungo con uno sciallino a maglia nemmeno troppo pesante per le donne. Di sicuro al concerto natalizio de Il Volo non si sono visti né cappotti né pellicce. Gli spettatori paganti – in tutto sono 770 e suddivisi nelle due giornate (ieri i brani natalizi, oggi quelli del repertorio del trio delle meraviglie) – hanno cominciato ad affollare l’ingresso della Valle dei Templi, quello ai piedi del tempio di Giunone, intorno alle 18,30. Abiti per la maggior parte scuri e lunghi (così come “consigliato”), molte braccia scoperte per le signore, uomini in maniche di camicia e con la giacca al braccio in attesa di entrare. Il caldo del resto, quando il sole non è ancora tramontato, si fa sentire: verso le 19 c’erano 28 gradi che non sono pochi.

Come al buffet di un matrimonio

Quel brulichio e quella fila all’italiana – e quindi niente fila ma assembramento – per chi non ha letto né sentito le polemiche di questi giorni poteva tranquillamente sembrare il buffet di un matrimonio.Con, ovviamente, le eccezioni: chi insomma consapevolmente ha voluto “cavalcare” la polemica più per goliardia che per reali esigenze sceniche.Come la signora che si è presentata davanti il tempio di Giunone indossando un colbacco, di quelli che persino a dicembre e a Bressanone sarebbero sembrati eccessivi. Ma è goliardia evidente: «Le riprese del gran ballo del Gattopardo di Luchino Visconti furono effettuate ad agosto – ha spiegato la signora, elegantissima e con un eloquio raffinatissimo – e Claudia Cardinale non ne era entusiasta. Eppure ne è venuto fuori un capolavoro. Sarà la stessa cosa per questo concerto, vedrete». Parla e attorno a lei c’è una piccola folla, tra chi è incuriosito ma anche tra chi storce il naso perché il colbacco – per quanto chiaramente indossato a mo’ di provocazione – sembra quasi dare ragione a chi in questi giorni ha ironizzato sul dress code natalizio. Che poi la questione dell’abbigliamento dicembrino ad agosto era più un aspetto folkloristico su cui si è ironizzato molto sul web. Per dire: c’era anche la famigliola che si è presentata indossando il cappellino di Babbo Natale o la signora con un soprabito con tanto di cappuccio. Ma era divertimento.

I costi del concerto

La polemica vera e propria è quella sul costo del concerto (la Regione ha investito 1,3 milioni e sono fondi per Agrigento Capitale della Cultura 2025) quando la città sta vivendo una crisi idrica senza precedenti e poi per qualche “falla” nella comunicazione: prima al concerto poteva assistere solo chi era invitato, poi si è optato per la vendita di 770 biglietti (a 80 euro a testa, incasso in beneficenza). Tutti discorsi che hanno “riempito” l’attesa della folla che davanti l’ingresso della Valle si è man mano ingrossata fin quando intorno alle 19,30 si sono aperti i cancelli: rapidi controlli col metal detector e nessun rilievo sugli abiti indossati. Del resto la registrazione del concerto – con le pause per esigenze di produzione – farà vedere a Natale solo quello che sembrerà davvero natalizio. Compresi i due alberi di Natale al fianco del palco dove i ragazzi de “Il Volo” si sono esibiti con lo stupendo scenario del Tempio della Concordia dall’interno del quale i fasci di luce rossa hanno creato l’atmosfera di festa. Per la prima serata – quella di ieri – non c’erano le “autorità”: né il presidente Schifani, né l’assessore Scarpinato, né i ministri Santanché e Sangiuliano che erano stati annunciati. Potrebbero esserci stasera ma non vi sono certezze. C’è chi sostiene che si siano tenuti lontani proprio per le polemiche degli ultimi giorni. Stasera si replica per la registrazione della seconda parte del concerto natalizio

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