Giuseppe Arnone torna in carcere «Violate disposizioni del Tribunale»

Di Redazione / 27 Marzo 2019

“Palese mancanza di affidabilità ed anzi dichiarata volontà di continuare a porre in essere anche a breve in sostanziale spregio delle prescrizioni e delle numerose diffide condotte che impongono a questo magistrato un provvedimento urgente di sospensione della misura dell’affidamento in prova ai servizi disponendo la reclusione in carcere”.

E’ questo il provvedimento con il quale il Tribunale di Sorveglianza di Agrigento ha disposto di rinchiudere di nuovo in carcere l’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, 59 anni. Il professionista, più volte candidato a sindaco di Agrigento, ma anche alle elezioni nazionali e regionali, nonché ex ambientalista, stava scontando con l’affidamento ai servizi sociali un cumulo di condanne per complessivi 3 anni e cinque mesi per reati di diffamazione, calunnia e in un caso di lesioni. Le prescrizioni del giudice gli avevano imposto il divieto di effettuare manifestazioni pubbliche, volantinaggio o altre attività che abbiano contenuto “palesemente offensivo” nei confronti di altre persone e Istituzioni.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ultimo volantinaggio di fronte il Tribunale con un documento, distribuito anche a un poliziotto, con offese gravi a diversi magistrati ed altri avvocati alla vigilia peraltro delle elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Ordine. Da qui la decisione del Tribunale di Sorveglianza che ha deciso di sospendere l’affidamento in prova ai servizi sociali disponendo che Arnone sconti in carcere la sua pena.

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