Giro di prostituzione ad Agrigento, parla una delle escort

Di Gaetano Ravanà / 19 Gennaio 2023

Entra nel vivo il processo a carico di una coppia di coniugi, e del loro figlio, accusati di avere gestito un presunto giro di prostituzione nel centro storico di Agrigento, che ha portato al blitz “Bed & Babies”,  condotto sul “campo” dal personale della squadra Mobile, e coordinato dalla locale Procura della Repubblica. Sul banco degli imputati Emanuele Pace, 68 anni, la moglie Pierina Miccichè, 63 anni e il loro figlio Vasilij Pace, 31 anni. I tre imputati, difesi dagli avvocati Emilio Dejoma e Giuseppe Lo Dico, sono accusati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

“Non ho mai dato soldi ai Pace, in quel periodo mi sono limitata a pagare l’affitto della casa 35 euro al giorno”, ha detto una donna brasiliana confermando comunque che si prostituiva in quell’abitazione, ma negando di avere versato una parte degli incassi agli imputati.

Le indagini erano iniziate in seguito alla denuncia presentata da una prostituta, la quale, sarebbe rimasta vittima di un tentativo di pestaggio per avere, secondo il suo racconto, chiamato i carabinieri per sedare un litigio avuto con una transessuale, e un’altra escort. In circa otto mesi di investigazioni gli agenti hanno contato ben 260 clienti, recarsi nelle tre strutture, tra case vacanza e bed & breakfast, in via Saponara, di proprietà della famiglia Pace, dove ragazze e transessuali, di varie nazionalità, si sarebbero prostituite.

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Gaetano Ravana
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