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Droga ed estorsioni all’ombra dei clan: maxi operazione antimafia nell’Agrigentino, 29 arresti

Tra i fermati anche il vivandiere di Giovanni Brusca e il fratello del superboss Gerlandino Messina

Di Redazione |

E’ in corso dalla notte una vasta operazione antimafia condotta dai Carabinieri di Agrigento che stanno eseguendo decine di fermi. Almeno 40 le persone in manette. L’operazione è in corso tra Agrigento e Porto Empedocle e in altri comuni del territorio agrigentino. I fermi sono stati disposti dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo guidata dal Procuratore Maurizio de Lucia ed eseguiti dal Reparto operativo dei Carabinieri. L’accusa è, a vario titolo, di detenzione, spaccio e traffico di droga aggravato dal metodo mafioso e danneggiamento.

Tra i fermati ci sono vecchie e nuove conoscenze del panorama criminale agrigentino: dal favarese Domenico Blando, colui che curò la latitanza di Giovanni Brusca a Cannatello, a Fabrizio Messina, ritenuto il boss di Cosa nostra a Porto Empedocle nonché fratello dell’ergastolano Gerlandino. Colpito il clan di Villaseta con gli arresti di Gaetano Licata, già coinvolto e condannato a dieci anni nell’operazione Nuova Cupola, Pietro Capraro, Guido Vasile ed il figlio Nicolò e Giuseppe Sottile. Tra i favaresi arrestati c’è anche Carmelo Fallea, noto trafficante di droga coinvolto in numerose operazioni nel recente passato.

Tra gli arrestati anche gelesi, palermitani e canicattinesi. Numerose le persone che risultano indagate ma non raggiunte da alcuna misura cautelare. Le indagini hanno permesso di fare luce, oltre che sulla riorganizzazione di alcune cosche dell’agrigentino, anche su un imponente traffico di stupefacenti e danneggiamenti. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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