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Save The Children

Disuguaglianze sociali tra adolescenti in Italia: l’allarme della Uil agrigentina

Il segretario generale, Gero Acquisto: "Bisogna cambiare le politiche sulla famiglia, ad Agrigento siamo poveri di tutto, anche di salute"

Di Gaetano Ravanà |

Il report di Save the Children è spaventoso: “disuguaglianze e povertà incidono sulla salute dei bambini in Italia”. Chi nasce a Caltanissetta ha 3,7 anni in meno di aspettativa di vita rispetto a chi è nato a Firenze.  E' quanto emerge dalla XIII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Come stai?”, diffuso da  Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Le bambine, i bambini e gli adolescenti colpiti dalle disuguaglianze socioeconomiche, educative e territoriali, ne subiscono l’impatto anche sulla salute e il benessere psico-fisico. In Italia, soprattutto al sud e nelle isole, quasi un milione e quattrocentomila bambini vivono in povertà assoluta – il 14,2% di tutti i minori e i divari economici pesano direttamente sull'aspettativa di vita. Le differenze geografiche, socioeconomiche e culturali si riflettono nel diverso numero di anni di “speranza di vita in buona salute” che una bambina e un bambino appena nati possono aspettarsi. Ad esempio, se in media, in Italia, una neonata nata nel 2020 aveva di fronte a sé una speranza di vita in buona salute di 60,1 anni, una bimba nata in Sicilia ne aveva soltanto 56,9, mentre una bimba nata in Calabria 52,7. Il Segretario Generale della Uil agrigentina, Gero Acquisto in merito sottolinea come  “Nessun bambino sceglie di nascere e neppure può decidere dove crescere.  I gusti che svilupperà, le sue conoscenze, le opportunità che si troverà di fronte, il lavoro che farà e anche la qualità della sua salute e la sua aspettativa di vita, dipendono dalla sua eredità biologica e dall’ambiente a cui verrà esposto. E’ davvero disarmante, per me che sono un padre, leggere dati così allarmanti e constatare che quello che si riporta in una ricerca sia la drammatica fotografia di quello che ogni giorno vivo e per cui la nostra Organizzazione si batte in un Territorio che anche questa volta ne esce umiliato. Per contrastare le disuguaglianze dei bambini sin dalla nascita occorre intervenire precocemente e in modo integrato e multidimensionale, dalla gravidanza alle prime fasi di vita. L’accesso alle cure e il sostegno alla genitorialità sono determinanti per ridurre i fattori di rischio e rafforzare i fattori di protezione e di stimolo che avranno un impatto positivo dalla nascita del bambino fino all’età adulta. L’esigenza impellente ed improrogabile è quella di  eliminare le disuguaglianze collegando gli strumenti di sostegno al reddito , che hanno dato una mano non indifferente alle famiglie in sofferenza, con politiche attive  che creino reali opportunità lavorative e consentano  lo sviluppo della provincia agrigentina. L’educazione dei nostri figli e il lavoro sono le armi per combattere questa guerra che vede sempre un’Italia che viaggia su due velocità. Di fronte all’immagine di questo Paese che invecchia e non sa guardare  al suo patrimonio più prezioso, quello dell’infanzia,  è necessario assumersi la responsabilità, rivedendo anni di politiche pubbliche che hanno esacerbato le disuguaglianze e iniziare un percorso di giustizia sociale”.

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