«Ad oggi sono stati eseguiti circa 250 tamponi di cui positivi 18, di questi solo 4 manifestano sintomi specifici e sono in isolamento ospedaliero, mentre gli altri 14 risultano ad oggi asintomatici e si trovano in quarantena obbligata in casa, con sorveglianza sanitaria costante».
Lo precisa in una nota Gaetano Migliazzo, direttore sanitario dell’ospedale di Sciacca che aggiunge: «Negli ultimi 8 giorni non si sono registrati nuovi ricoveri di pazienti con Coronavirus».
«La percentuale è molto inferiore rispetto alla media nazionale tenendo conto della popolazione sottoposta a tampone. E’ evidente – sottolinea Migliazzo – che il maggior numero di tamponi positivi è legato al maggior numero di tamponi effettuati, anche perché nel nostro ospedale si è riscontrata la positività del paziente n. 1 della provincia di Agrigento. Per questo motivo tutti coloro che hanno avuto un contatto stretto con il paziente n. 1 in quanto operatori di servizio pubblico essenziale, non potendo essere posti in isolamento volontario, devono effettuare il tampone».
Inoltre, spiega Migliazzo, «ad oggi sono presenti in medicina, che resta in quarantena, solo 2 pazienti positivi non trasferibili in condizioni stabili».
L’ospedale di Sciacca si sta organizzando per eventuali altri ricoveri in un’apposita area. «Abbiamo 95 pazienti ricoverati – afferma Migliazzo – molti dei quali non trasferibili, perché degenti nella neuroriabilitazione intensiva o nella unità di risveglio. Non è ipotizzabile la chiusura anche temporanea dell’intero presidio».
Proprio ieri, i sindaci di 17 comuni del versante occidentale della provincia di Agrigento, si sono rivolti alle massime autorità dello Stato per manifestare preoccupazione per quella che hanno definito «la condizione di incalzante emergenza che si sta determinando per la potenziale diffusione del contagio», rivolgendo un appello anche a Mattarella per invocare massima attenzione per arginare l’espansione dell’epidemia». Stamane il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha anche compiouto un sopralluogo in ospedale. (ANSA).