Coronavirus, il Sib chiede il ritorno al lavoro degli stabilimenti balneari

Di Gaetano Ravanà / 20 Aprile 2020

Tra le tante categorie che usciranno pesantemente ridimensionate dal “lockdown”, la chiusura di tutte le attività che è stata adottata per ridurre il contagio da Covid-19, ci sono, certamente, i gestori degli stabilimenti balneari.Per loro l’estate che si avvicina è, certamente, un grandissimo punto interrogativo.

“Ogni anno è difficile – spiega Angelo Biondi, segretario del sindacato balneari Sib – ma quest’anno lo è ancora di più perché l’inizio della stagione balneare non è stato ancora nemmeno stabilito. Ma non solo: tutti quei lavori preparatori agli stabilimenti che devono essere fatti dopo l’inverno sono al momento fermi perché c’è un decreto del presidente della Regione che impedisce di intervenire, diversamente da come si sta facendo in altre regioni italiane. In tal senso ci dovrebbe essere proprio oggi una riunione con i direttori dei demani per programmare la stagione estiva, anche se non potrà che essere comunque dimezzata in termini di introiti, visto alla riduzione del flusso di turisti, l’obbligo verosimilmente di mantenere le distanze sociali eccetera”.

Il danno potenziale per il comparto è enorme: ad essere saltati sono già tutti gli eventi solitamente organizzati dal periodo di Pasqua al primo maggio, cui si aggiunge ovviamente la possibilità di un rinvio almeno fino a luglio della vera stagione balneare e tutte quelle attività che solitamente lavoravano con la ristorazione.

“Quello che chiediamo – continua Biondi – è innanzitutto di poter tornare a mettere mano ai nostri stabilimenti per avviare le operazioni di manutenzione necessari dopo tutti questi mesi, ma anche chiarezza rispetto al futuro, a partire dalla proroga delle concessioni“.

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Redazione
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